L’unico rimedio per sopravvivere all’estate si chiama noia

Ci risiamo: è di nuovo estate ma per noi (genitori) no! E se possiamo essere orgogliosi di essere sopravvissuti ad un altro lunghissimo anno scolastico, quella sensazione di ansia e angoscia per la gestione dei figli che devono essere intrattenuti si sta facendo largo.

Figli gestiti tra campi estivi e tempi morti, in cui devono cavarsela da soli e fare i conti con la noia.

E il punto, a mio avviso, sta proprio qua, nella noia.

Quella sensazione di tedio che abbiamo provato a lungo quando eravamo piccoli perché i nostri genitori non si preoccupavano di certo del fatto che da soli, senza trentamila attività al secondo, potessimo star male.

In parte anche perché chi ci ha cresciuto non ha calibrato il fatto di essere o meno un buon genitore sul tempo di qualità passato con noi, ritenendo che già il fatto di prendersi cura della nostra educazione e sostentamento fosse sufficiente.

Quindi sì, ritengo che il problema sia tutto nostro che non siamo più in grado di lasciare annoiare i nostri figli, come se nella noia ci fosse un qualche peccato.

Al contrario, personalmente, penso che dalla noia possano nascere le migliori idee creative.

E poi, è un fatto di sopravvivenza (all’estate): arriveremo a settembre solo grazie alla noia. Ricordatevelo!

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