Manifesto anti-aborto a Roma: è polemica

Un maxi-manifesto affisso a Roma in via Gregorio VII e che, attraverso l’immagine di un embrione, attacca la pratica dell’aborto sta suscitando un vespaio di polemiche: mentre monta la protesta sui social contro la Onlus pro-life che l’ha ideato, la giunta della Capitale ha avviato una indagine.

Il manifesto anti-aborto apparso a Roma

Il cartellone è stato affisso in via Gregorio VII probabilmente per protestare, a quarant’anni esatti di distanza, contro l’approvazione della Legge 194 (che per la prima volta, aveva introdotto in Italia le “norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”) e ha scatenato a Roma una ondata di indignazione.

Il manifesto fatto affiggere dalla Onlus ProVita, già al centro in passato di diverse polemiche, raffigura infatti un embrione accanto alla didascalia “Tu sei qui perchè tua mamma non ti ha abortito”. Nelle ultime ore, non solamente esponenti della politica locale ma migliaia di utenti sui social network sono insorti, segnalando che l’affissione del maxi-cartellone di 7 x 11 metri (che resterà in bella vista almeno fino al 15 aprile) è illegittima e che non è la prima provocazione lanciata dalla suddetta Onlus.

L’indignazione della politica e l’indagine del Campidoglio

Gli ideatori della campagna, nelle ultime ore, hanno rivendicato il loro diritto a manifestare contro l’interruzione volontaria della gravidanza che, a loro dire, sopprimerebbe un essere vivente, ma la replica non si è fatta attendere.

Alcune consigliere comunali in quota PD e le esponenti di liste civiche romane hanno criticato duramente la campagna pro-life, parlando di “messaggio forte sulla pelle delle donne” e che offende non solo la libera, ma pur sempre dolorosa e sofferta, scelta di abortire ma anche coloro che hanno dovuto subire la fine di una gravidanza per i motivi più disparati.

Anche per questo motivo, sarà presentata già nella giornata di oggi una mozione per chiedere alla giunta presieduta dalla sindaca Virginia Raggi la rimozione immediata di questo manifesto e di altri dello stesso tenore.

Dal canto suo, il Campidoglio ha già fatto sapere di avere avviato delle indagini a proposito dell’affissione del maxi-manifesto e il Dipartimento per lo Sviluppo Economico di Roma ha pure precisato di “avere interdetto in passato alla stessa associazione l’affissione di simili manifesti perché lesivi del rispetto dei diritti e delle libertà individuali”.

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44 commenti

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  1. 1) MAI GIUDICARE LE SCELTE ALTRUI !!!
    2) LE DONNE DEVONO DECIDERE COSA FARE, IN CASO DI GRAVIDANZA O DI ABORTO!!!!!
    LA ” SACROSANTA” LEGGE, SULL’ ABORTO, NON SI DISCUTE !!!

  2. Non condivido l’aborto come metodo contraccettivo, se una sa di NON volere figli,esistono tanti metodi contraccettivi per non farli ( potevo ammetterlo ai tempi di mia nonna ma non nel 2018). Detto ciò, però non giudico chi ha dovuto ricorrere all’aborto. Possono eserci molteplici motivi, da problemi di salute che non permettono di postare avanti una gravidanza, da abuso sessuale per ciò non si è nelle condizioni di…….. Ecc non giudico nessuno, perché non possiamo conoscere le situazioni …. Ma non lo ammetto come metodo contraccettivo

  3. È un argomento complesso..credo che nessuno in ogni caso può permettersi di giudicare,bisogna trovarsi nella stessa medesima situazione x capire le motivazioni di un simile gesto!detto questo io penso che sia la cosa peggiore che può capitare ad una donna e conosco tante persone che darebbero tutto x poter tornare indietro e che ogni giorno si svegliano pentendosi amaramente della scelta che hanno preso,quelle donna vanno capite, amate e aiutate non giudicate

  4. Come tutti gli argomenti relativi alla salute dell’essere umano e la tutela dei diritti della persona in quanto individuo, non è congeniale ridurre ad un.manifesto pubblicitario una tematica dallo spessore inestimabile. Troppo riduttivo…queste campagne sono fini a se stesse e non portano a nulla se non ad un basso chiacchiericcio.

  5. È la pura verità sbattuta in faccia…spiacevole a vedersi esposta ma è verità…posso capirlo per situazioni gravissime ma nel 2018 in un paese libero come il nostro non ci si dovrebbe nemmeno arrivare.comunque..a prescindere..Non avrei messo alcun cartello.

  6. Io sono per la scelta dell’aborto in caso di subita violenza nella donna e in caso di una alta probabilita` di gravi malformazioni del feto. Per il resto dei casi penso al di la del fatto che il welfare in italia non esiste , se non si vogliono figli meglio partorirli e lasciarli nelle strutture preposte o non concepirli proprio. I metodi ci sono. Ma massimo rispetto per le opinioni altrui.

    • Rita Raro per me nel caso di subita violenza nella donna o di gravi malformazioni fetali l’aborto rimane una scelta pienamente comprensibile. Sempre per me negli altri innumerevoli casi sarebbe meglio valutare di partorire e affidare i neonati alle strutture preposte. Io sono una mamma con piu’ aborti spontanei alle spalle e con piu figli attualmente in crescita. Penso che ci possono essere casi di donne ma anche di feti cosi’estremi che trattenere una vita dentro di se per ben 9 mesi proprio non e’ emotivamente ne fisicamente possibile per nessuno mamma e feto.

    • Dib Deb e allora sarebbe meglio un omicidio? Io purtroppo non condivido e qui mi fermo perché rispetto il pensiero altrui ma non lo condivido perché per me è un omicidio a tutti gli effetti.

    • Rita Raro chiedi se secondo me allora sarebbe meglio quello che te invece ritieni omicidio a tutti gli effetti a prescindere e concludi qui ti fermi per rispetto delle opinioni altrui? Sai cosa rispondo volentieri? Primo che da quello che ho scritto in precedenza, credo gia`si comprende che io in dei casi condivido quello che te ritieni omicidio a tutti gli effetti a prescindere, quindi alla domanda che tu mi rivolgi per poi scrivere che confermi in tanto che li ti fermi a prescindere , per me mi si richiede di rimarcare una opinione gia` da me chiaramente espressa e per poi semplicente fermarsi comunque li con l’ argomentare, e questo a me non so se mi spiego ma non mi pare la massima espressione del rispetto per le opinioni altrui. Ma va bene ognuno si esprime come ritiene opportuno nei confronti del prossimo e con la sua concezione del rispetto per le opinioni e situazioni altrui a prescindere o meno. Secondo poi ti rispondo volentieri che per me magari sarebbe utile chiedere l’opinione in merito, anche direttamente a donne messe in cinta con violenza sessuale e a figli partoriti con gravi malformazioni. Io non sono stata vittima di una violenza sessuale diventata gravidanza. Io non sono nemmeno una figlia partorita con grave deficit. Presumere cosa e’ meglio per gli altri secondo me e` limitante. Io credo che specie nei casi estremi e giustanla libera scelta e meno male che la legge consente di scegliere. Io sono solo mamma di piu bimbi … mamma di un bimbo che ha avuto una marcata difficolta`motoria post nascita risolta con 2 anni di assidui accertamenti e trattamenti. E sono una donna di 40 anni che lavora con persone in difficolta` spesso anche gravi a livello emotivo e o fisico per innumerevoli motivi indelebili nella loro gravemente segnata e difficile vita quotidiana. La vita in 40 anni mi ha insegnato che avere un pensiero assoluto specie su argomenti di un certo spessore e’limitante. Questo te lo scrivo nel massimo rispetto credimi. E ci tengo a precisare che ti ho risposto ulteriormente perche` ignorare il tuo ribadito pensiero perchr`lontano dal mio per me non sarebbe stato di rispetto. Ora che ho risposto alla tua domanda … sarebbe meglio un omicidio … qui mi fermo pure io senno`veramente si diventa polemiche e cio` non sarebbe utile a nessuno. Buona vita a tutti.

    • Dib Deb mi spiace che tu l’abbia presa sul personale, forse mi sono espressa male con il “qui mi fermo” . Mi riferivo al fatto dove tu scrivevi che portare a termine una gravidanza non voluta non fosse il massimo sia per mamma che per il feto. Con quel “mi fermo” volevo non andare oltre perché avevo già espresso la mia opinione e suggerito un’alternativa e sicuramente non era un voler rimarcare la tua o attaccarti ma credimi ,era detto nell’assoluta tranquillità e non era assolutamente riferito a te nella persona. Ognuno è libero di pensare e scegliere ciò che meglio crede ,non sarò di certo io a giudicare. Spesso mi ritrovo a commentare post del genere nella speranza che chi legga e qualora (purtroppo) dovesse trovarsi in una tale e orribile situazione, possa prendere in considerazione anche altre ipotesi e non solo quella dell’aborto. Questa era la mia intenzione. Mi scuso nuovamente se ti sei sentita in qualche modo attaccata ma credimi che non era nelle mie intenzioni. Pace e bene a tutti ❤

    • Hai detto bene, del proprio corpo. Dentro quel corpo arriva un essere che non sei “tu”. Io sono contro l’aborto, sono per il rispetto della vita, per chi non volesse tenere il bambino può sempre partorire e lasciare le creature alle culle della vita che si trovano presso gli ospedali e che garantiscono l’anonimato.

  7. In una Nazione dove dove non c’è sostegno per chi ha figli, men che meno per le donne sole con figli. Dove welfare è una parola non dotata di contenuto. È più che mai sacrosanto il diritto di scelta.

  8. Vista l’ignoranza che dilaga, meglio un pò di informazione! Quando ci sono 40enni che ancora sono convinte che il coito interrotto sia in valido metodo contraccettivo, non mi stupisce assolutamente che ci sia gente che ancora sostiene che non è vita e sono “solo cellule”. Che poi chiunque di noi è “solo un ammasso di cellule”, quindi se si ha diritto di uccidere un bambino, allo stesso modo dovrebbe essere legare uccidere chi non ci va a genio!

  9. Le donne abortivano anche quando era reato, quindi meglio una legge che tuteli la salute di chi, per un motivo o per l’altro ( dal più serio al più frivolo) sceglie questa strada. Meglio dei ferri da lana e del prezzemolo…io personalmente non mi sono mai trovata nella condizione di dover “scegliere”, ma pensate solo a tutte le donne che ogni giorno si sottopongono ad aborto terapeutico, se la legge non esistesse non potrebbero farlo, pensate alle vittime di una violenza, che quel figlio non lo vogliono.

    • Forse avrai ragione ma quelle donne che subiscono violenza fanno un altra violenza praticamente si ammazzano loro stesse perché per metà è anche loro figlio e non penso proprio che quel bambino ha colpa se è stato concepito

    • Perché invece la mamma ha colpa se è stata violentata? E con che occhi guardi tuo figlio nato da una violenza? Ti ricorderà sempre quell episodio… non è giusto! È giusto poter scegliere anche se si è contro…

    • rimaqne un diritto per la donna scegliere,anche se non tutti condividiamo…e non possiamo cancellare anni di battaglie delle donne che hanno fatto si che questo diritto di scelta venisse rispettato…non si puo mica farlo diventare un reato ,qualcosa di illegale? sarebbe tornare indietro civilmente..

    • Signora Sara nn deve sentirla come una pugnalata lei nn ha avuto colpa ma sta scherzando anzi tutta la mia vicinanza.. Ognuno può scegliere di fare ciò che vuole della propria vita ma per me rimarrà sempre una cosa nn giusta .. e sono del parere che nn si ha tatto ne per chi è pro aborto ma ancora meno anzi viene insultato x chi è per la vita

    • Se può servire ad un ripensamento serve e come visto che nn si parla mai del valore di una vita umana anzi. Nn bastano solo cartelloni publicitari ma una campagna. Vera e propria da intraprendere nelle scuole. No all’aborto nessuno dovrebbe decidere di uccidere un altra vita anche se ha subito violenze nn è il un valido motivo per commeterne un altra di violenza una vita che sta per arrivare va rispettata punto.

    • Faccio un esempio: periodicamente nella mia città vengono esposti manifesti che invitano a non mangiare carne (con foto di animali e frasi d’effetto) francamente non mi fanno nè caldo nè freddo, non mi sento in colpa perché mangio carne. E so benissimo che gli animali vengono macellati (questo è un dato di fatto non un’interpretazione). Non mi sento in colpa perché ho ragionato sulla mia scelta e sono serena. Chi si sente in colpa perché vede un manifesto che esprime un dato di fatto (non un’interpretazione) ha un problema personale di coscienza.