Microchip obbligatorio per neonati: una bufala, ma…

C’è chi grida al complotto, chi sostiene che l’Apocalisse sia vicina, chi parla di invasione aliena.

Niente di tutto questo, solo una bufala organizzata da qualche buon tempone, ma c’è chi ci ha creduto e ha sposato questa tesi.

In un articolo uscito pochi giorni fa sul Corriere del Mattino si parla di microchip obbligatori che a partire da maggio 2014 verranno inseriti sottocutanei a tutti i neonati.

La cosa di per sé risulta già poco credibile, tuttavia, per cercare di rendere più appetibile la notizia, si danno anche delle motivazioni. Il microchip, con tecnologia GPS, andrebbe impiantato per ritrovare con facilità bambini smarriti o rapiti.

La cosa lascia basiti (se fosse stata una notizia vera inorriditi) pur riconoscendo la nobiltà degli intenti.

Smentita e accreditata tra le bufale più eclatanti, la notizia ha tuttavia smosso gli animi. Alcune mamme, poche per fortuna rispetto alla maggioranza, approverebbero questa decisione e anzi, ne sarebbero ben contente pur di salvaguardare la sicurezza dei loro bambini. Ora, l’invito per queste mamme è quello di riflettere un momento prima di applaudire a una proposta che sa più di regime totalitario che di democrazia, per quanto la nostra sia un po’ impolverata, ma che rimane tale.

L’idea di un’intervento coercitivo, tra l’altro invasivo, fa accapponare la pelle. Marchiati, chippati, seppure con buone intenzioni, alla stregua di mucche da latte. Cosa ci sarebbe di così positivo in questa notizia? Perché alcune mamme si sentono sollevate? Forse è questo il punto, sollevate da una responsabilità che è solo la loro, badare ai propri figli. Certo, alcune disgrazie non possono, forse, essere evitate, ma non è chippando i nostri bambini che le eviteremo.

Non è ammissibile nulla di obbligatorio in quest’epoca, nemmeno i vaccini, figuriamoci un microchip da impiantare a un neonato. Come se poi, chi volesse fargli del male, non fosse in grado di estrarlo o disattivarlo!

Nessun complotto comunque. Solo una megabufala che, grazie alla viralità del web, ha destato gli istinti di sudditanza di alcuni.

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