Monete, magneti, ami: ecco cosa viene ingerito più spesso dai bambini

La curiosità dei bimbi non ha limiti e spesso questa loro propensione alla scoperta arriva a diventare anche pericolosa.

Per scoprire ciò che li circonda, i più piccoli tendono ad afferrare qualsiasi cosa colpisca la loro attenzione e molto spesso, quando maneggiano qualche oggetto piccolo, non è raro che lo portino alla bocca e lo ingoino.

A testimonianza di ciò, è stata allestita una vera e propria “bacheca dei corpi estranei” all’ospedale Bambino Gesù.

La bacheca dei corpi estranei al Bambin Gesù di Roma

Infatti, qualora il corpo estraneo (quindi non cibo, ma monetine, pile, bottoni, perline, magneti) finisca nel tratto digestivo, e quindi non stia ostruendo le vie aeree (per cui è invece procedere subito con le manovre di disostruzione) è opportuno recarsi al pronto soccorso per scongiurare effetti irreparabili.

La bacheca dei corpi estranei del Bambin Gesù raccoglie quindi tutta una serie di oggetti recuperati dai medici del reparto “Chirurgia Endoscopica Digestiva”. Talvolta, tali interventi hanno potuto scongiurare gravi lesioni: purtroppo, i casi sono ormai all’ordine del giorno.

Dietro ognuno di questi “cimeli” si nasconde una storia, alcune delle quali sono state riportate dalla gastroenterologa Paola De Angelis, un giovane medico di 22 anni che ha partecipato all’estrazione di oggetti anche piuttosto particolari.

Storie di bambini che hanno ingerito gli oggetti più disparati: “la bambina salvadanaio”

La dottoressa De Angelis ha raccontato le vicissitudini affrontate con numerosi bambini.

Tra questi, le è rimasta impressa quella che è stata ribattezzata come “bambina salvadanaio”.
La piccola, di pochi mesi, aveva ingurgitato una moneta da 5 centesimi che, per puro caso, era caduta dalla tasca della madre ed era andata a finire proprio nel passeggino.

I genitori, comprendendo che la piccola era in difficoltà respiratoria, in quanto piangeva e dava l’impressione che stesse per vomitare, si sono subito recati al pronto soccorso.
Qui, con l’endoscopio, i medici sono riusciti a estrarre la monetina che si era infilata all’inizio dell’esofago, rischiando di arrivare alle vie respiratorie.

Una brutta vicenda che ha fatto penare i due genitori ma che, per fortuna, si è risolta senza complicazioni.

La storia del piccolo Luca e dell’amo ingerito

Un altro caso, sempre esposto dalla dottoressa De Angelis, è quello risalente agli anni ’80 ma che ancora viene raccontato per la sua unicità.

Il piccolo Luca era in barca con il suo papà e, invece di essere incuriosito dai pesci che egli aveva pescato, trovò più interessante l’amo e decise di assaggiarlo senza farsi vedere dal padre.
Quest’ultimo, riordinano la cassetta degli attrezzi, notò che mancava proprio un amo e capì che era stato il figlio a farlo sparire, tra l’altro nel peggiore dei modi.

Così, in prenda al panico, l’uomo ha portato di corsa il figlio al pronto soccorso e anche se, apparentemente, non mostrava alcun sintomo.

Solo le radiografie nella pancia hanno potuto dimostrare che l’amo era stato effettivamente ingerito e quindi, trattandosi di un oggetto appuntito e potenzialmente pericoloso, è stato prontamente rimosso utilizzando l’endoscopio.

“La spilla della gelosia”: il curioso caso dell’oggetto ingerito da una bimba

La dottoressa de Angelis, proseguendo nel suo racconto, ha affermato che sono davvero tanti gli oggetti che ogni giorno vengono estratti dal corpo dei bambini e, tra questi, uno dei più strani è riferito a una spilla da balia.

Quest’ultima è finita nella bocca di una bimba molto piccola e ad “offrirgliela” è stata proprio la sorella maggiore, probabilmente spinta da un attacco di gelosia.

I genitori, dopo molte insistenze, sono riusciti a sapere la verità e quindi è scattata subito la corsa al pronto soccorso dove la spilla, che tra l’altro era aperta e quindi ancora più pericolosa, è stata prontamente estratta senza provocare alcun danno.

Un lecca lecca pericoloso: una bambina ingerisce anche il bastoncino

Quel lecca lecca sarà stato davvero buono, tanto che un bimbo ha deciso di ingurgitarne anche il bastoncino.
La vicenda, ricordata dalla dottoressa De Angeli, è accaduta mentre due bimbi guardavano la tv. Il fratello maggiore ha svegliato il papà, che stava riposando sul divano, per comunicargli che la sorellina aveva ingoiato il bastoncino di plastica.

L’uomo, fidandosi delle parole del figlio, ha subito portato la piccola al pronto soccorso dove, però, la radiografia non ha rilevato la presenza di questo corpo estraneo.

Anche i medici, in questo caso, si sono fidati del bimbo e, non volendo lasciare nulla al caso, hanno condotto la bambina in sala operatoria dove le è stata effettuata l’endoscopia che ha confermato la versione del suo coraggioso e affidabile fratello.

La prima via è la prevenzione

Essere genitori comporta avere tanta pazienza, ma soprattutto avere gli occhi dappertutto: non sappiamo sempre quando il nostro bimbo deciderà di esplorare per conto suo e forse combinare qualche guaio, come portare un oggetto pericoloso alla bocca o mettere le manine dove non deve.

Non siamo supereroi, gli incidenti capitano, ma apparirà subito chiaro che la migliore strada è la prevenzione : quindi mai lasciare soli i bambini piccoli con oggetti piccoli come pile a bottone, viti, bottoni, chiodi, magneti, e oggetti piccoli in generale).

Per i genitori di più bambini si consiglia di vegliare molto sui giochi condivisi tra fratelli : certi giocattoli hanno piccole parti che andrebbero tolte in presenza di bambini piccoli.

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