Papà dona parte del polmone al figlio: primo trapianto da persona viva

A Bergamo, all’ospedale Papa Giovanni XXIII, è stato eseguito il primo trapianto di polmone da donatore vivo. È stato un papà a donare un pezzo del polmone al figlio di 5 anni, in pericolo di vita.

Papà dona parte del polmone al figlio: primo trapianto da persona viva

Un bimbo di 5 anni è stato protagonista di un primato davvero sorprendente in Italia. Il piccolo, affetto da talassemia (anemia mediterranea) dalla nascita, ha ricevuto da suo padre una parte del polmone per avere salva la vita.

Il papà aveva già in precedenza donato al figlio il propri midollo per curare questa grave malattia del sangue, chiamata anche anemia mediterranea.

Tale donazione, però, ha trasferito il sistema immunitario dell’adulto a suo figlio, provocando la cosiddetta “malattia da trapianto contro l’ospite”, generando successive complicazioni.

Questo processo avviene perché le cellule del donatore che arrivano al ricevente non vengono riconosciute dall’organismo che, a sua volta, attacca gli organi come forma di difesa.

Il rigetto ha dunque provocato un ulteriore danno al bimbo, minando la funzionalità dei polmoni.

Papà donatore salva il figlio con il polmone compromesso : il trapianto a Bergamo

La condizione critica presentata dal piccolo paziente di 5 anni ha reso necessario un trapianto di polmone ed è stato proprio suo padre a rendersi disponibile per questo delicato intervento.

Si è trattato, dunque, di un caso molto raro, in quanto è la prima volta che in un ospedale italiano si effettua questo tipo di trapianto da persona viva.

L’operazione è durata 11 ore ed è stata coordinata e supervisionata da Michele Colledan, direttore del “Dipartimento di insufficienza d’organo e trapianti” dell’ospedale di Bergamo.

La prognosi per i due pazienti è ancora riservata, anche se l’equipe medica si è detta soddisfatta dell’intervento ed è fiduciosa che il post operatorio non riservi complicazioni in quanto le probabilità di rigetto, essendo questo un trapianto da persona viva e non da cadavere, sono piuttosto esigue.

Quest’operazione, dunque, ha segnato una grande svolta in campo medico, soprattutto per quanto riguarda i trapianti che, eseguiti in queste modalità, permettono di abbattere sensibilmente le liste di attesa.

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