Per i bambini autistici ecco il ristorante con sala sensoriale

Nel New Jersey il ristoratore Tony Tivoli, con un nipotino di 6 anni affetto da autismo, ha deciso di creare all’interno del suo ristorante una sala sensoriale con personale appositamente formato e ambiente rilassato, dedicata ai bambini autistici.

Chase’s friends zone rilassata e tranquilla

Tony Rivoli era attento a seguire gli ultimi dettagli del suo nuovo ristorante statunitense quando si è reso conto che Chase, il suo nipotino di 6 anni affetto da autismo, amava rifugiarsi in un ambiente appartato del locale particolarmente rilassato e tranquillo.

In questa sorta di “tana”, i disturbi del bambino sembravano attenuarsi e scomparire. Un breve confronto con la mamma di Chase ha spinto Tony a creare, all’interno del bar ristorante, una sala sensoriale specifica per bambini autistici.

La stanza, chiamata “Chase’s friends zone”, è pensata per far mangiare i piccoli e i loro familiari in un ambiente tranquillo e rilassato. La sala è stata inaugurata a inizio anno ed è in grado di accogliere fino a 45 persone.

Così i bambini autistici e le loro famiglie tornano al ristorante

Tony Rivoli e sua figlia, la madre del piccolo Chase, hanno messo il loro progetto nelle mani di professionisti, in modo da realizzare un ambiente estremamente confortevole.

Il muro della Chase’s Friends Zone ospita un bellissimo albero su cui ogni piccolo ospite può appendere il proprio nome, scritto su un tassello di puzzle: le sue fronde sono già ricche di tasselli, segno di quanto quest’area sia amata dai bambini.

Nessuno meglio di loro è infatti consapevole di come le famiglie di bambini autistici preferiscano pranzare fra le mura domestiche ed evitare di andare in un ristorante che rischia anche di essere affollato.

Nei luoghi con tante persone, suoni, odori, colori e rumori diversi, i soggetti autistici non riescono a filtrare i differenti stimoli. Padre e figlia hanno spiegato che molte famiglie con bambini autistici si sono praticamente scordate di cosa significhi mangiare in un ristorante, dato che da anni non li frequentano.

Per Chase anche andare in un supermercato crea disagio a causa delle luci e dei suoni, tanto che impiega almeno 15 minuti per riuscire ad adattarsi alla situazione.

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