“Prima lavoravo lontana da casa, oggi faccio la Tagesmutter” (I° PARTE)

Silvana Bussolaro è mamma di due splendidi bambini e fondatrice dell’associazione “Tagesmutter Toscana”. Dopo essersi divisa per lungo tempo tra famiglia e lavoro ha deciso di trasformare un’esigenza e una passione in un lavoro, orientandosi su un modello educativo di grande successo nei paesi del nord. Oggi vi presentiamo la prima parte dell’intervista a una Tagesmutter, “mamma di giorno”. Buona lettura!

1. Gentile Silvana, prima e scontata domanda: chi è la Tagesmutter?

La Tagesmutter è una professionista con adeguata formazione che offre educazione e cura a bambini di altri presso il proprio domicilio. Il termine Tagesmutter deriva dalla lingua tedesca e significa letteralmente “mamma di giorno”. Il servizio Tagesmutter si rivolge alla fascia 0-14 anni, si caratterizza per la domiciliarità, la flessibilità dell’orario e la personalizzazione del progetto educativo. Ogni Tagesmutter può accogliere fino al massimo di 5 bambini contemporaneamente, compresi i propri figli se presenti in orario di servizio.

2. Perché la Tagesmutter lavora in casa propria?

La Tagesmutter offre il servizio in casa propria perché la casa è il primo luogo in cui i bambini e i grandi si incontrano; è un luogo denso di relazioni e di significati, dove si svolge la quotidianità. Perché la casa è un luogo dove sentirsi protetti e in cui poter osare nuove avventure; un luogo in cui apprendere regole sociali in un contesto affettivamente rassicurante. 

3. Che differenza c’è tra Tagesmutter e baby-sitter?

A differenza della baby-sitter la Tagesmutter, pur lavorando da sola in casa propria, non è abbandonata a se stessa. Questa, dopo una formazione iniziale continua a essere supportata da una équipe di specialisti. Inoltre, entra a far parte di una rete di colleghe con cui si relaziona e confronta mensilmente.

4. E tra Tagesmutter e nido domiciliare?

In Toscana la Legge Regionale prevede la possibilità di aprire un nido domiciliare a casa propria, destinando una parte dell’abitazione ad uso esclusivo della famiglia ed una parte ad uso esclusivo del nido. La Tagesmutter invece accoglie i bambini in casa sua, mantenendo quindi i requisiti di familiarità e di domesticità che caratterizzano il servizio.

5. La legge italiana tutela e riconosce in modo adeguato il mestiere della Tagesmutter, oggigiorno a tutti gli effetti una vera e propria figura professionale?

A livello regionale la figura della Tagesmutter attualmente è riconosciuta, regolamentata e finanziata solo nelle province autonome di Bolzano e Trento, che per prime hanno importato in Italia questa figura. A livello nazionale, invece, manca un riconoscimento.

A prescindere da ciò, il servizio Tagesmutter è un esempio pratico di applicazione del principio di sussidiarietà, contenuto nell’articolo 118 della Costituzione: esso prevede che le istituzioni creino le condizioni favorevoli affinchè i cittadini, anche in forma associata come nel nostro caso, possano agire liberamente per soddisfare i bisogni della comunità.

6. “Tagesmutter Toscana”: com’è nata l’idea di avviare questo progetto?

E’ nata da necessità familiari: io e mio marito non avevamo nonni vicini che ci potessero supportare, e già prima di diventare genitori eravamo consapevoli che avremmo avuto bisogno di aiuto, dato che lavoravamo entrambi; io per di più lavoravo a 100 km da casa e stavo fuori 12 ore al giorno, di cui 4 ore solo per gli spostamenti. Mentre aspettavo il mio primo bimbo ho scoperto che qualcuno aveva già trovato la soluzione e gradualmente ho maturato l’idea di portare le Tagesmutter anche in Toscana. Dopo la nascita del secondo figlio, ho lasciato il mio lavoro per seguire questo progetto: con altre persone ho fondato l’associazione Tagesmutter Toscana e sono diventata la coordinatrice del servizio. 

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5 commenti

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  1. la beby sotter,viene da te,la taghesmuttertu porti il piccolo da lei e lei te lo tiene tutto il tempo che tu lavori,io c’avevo in germania,e nio figlio era piccolo,poi ragguinta l’eta’ dell’asilo non mi e’ servita piu’.costa meno del’Asilo nido.