Quando il bambino vuole solo il papà: perché succede e come comportarsi

I legami affettivi tra un bambino piccolo e i genitori sono spesso standardizzati e sempre uguali, con la madre vista come la figura di riferimento, quella verso cui il figlio è portato e che vede come il primo rifugio.

Talvolta, però, può accadere che il bambino inizi a mostrare una predilezione verso la figura paterna, mettendo la madre in secondo piano; un fenomeno che, se non gestito nel modo giusto, può portare a delle incomprensioni e dei fastidi.

I legami tra bimbo e genitori: normalità ed eccezioni

È notorio come tra la madre e il bambino si instauri un rapporto a tutti gli effetti unico, che spesso non può essere paragonato a quello tra il figlio e il padre anche se ciò non significa che sia meno importante. La madre, infatti, è quella che solitamente passa più tempo con il neonato, con cui ha un rapporto non solo affettivo ma anche fisico più stretto con il proprio bambino, dovuto all’allattamento e alle continui cure.

A ciò, si aggiunge il fatto che la vicinanza fisica della madre induce la produzione di ossitocine ed endorfine nell’organismo del bimbo, che dunque proverà uno stato di benessere e euforia.

Malgrado tutto questo, però, può accadere che il bambino sviluppi una predilezione per la figura paterna accantonando momentaneamente la madre; questo fenomeno può essere dovuto a molteplici cause e deve essere accettato con serenità dalla mamma, senza reazioni di gelosia o stizza che potrebbero destabilizzare l’equilibrio familiare.

I bambini che vuole solo il papà: le cause

Un rapporto privilegiato con il padre può essere dovuta a un processo di mitizzazione che il bambino sviluppa nei confronti del genitore: il padre, infatti, spesso non è presente tutto il giorno e, agli occhi del bambino, può farsi desiderare molto di più rispetto alla mamma che invece è “data per scontata”. Ecco che non appena il bambino ha la possibilità, farà di tutto per godersi il papà talvolta mettendo in secondo piano anche la mamma, senza alcuna malizia o cattiveria ma semplicemente per recuperare il tempo perso.

Altre volte, dietro a un simile comportamento si può nascondere un segnale che il bimbo lancia alla mamma, la quale potrebbe non essere troppo presente per giochi o coccole a causa degli impegni domestici e di gestione del bambino; anche in questo caso, la mamma non dovrà sentirsi mortificata se il figlio non è in grado di capire i suoi sforzi, piuttosto è bene che la stessa assecondi la sua voglia di stare con il padre.

Vi sono poi situazioni in cui una spiegazione non esiste, ma si tratta semplicemente di un istinto del figlio verso il genitore; in tal caso, la cosa migliore è cercare di creare un ambiente familiare in cui tutti i membri sono coinvolti, pur rispettando le esigenze e le inclinazioni momentanee del bambino.

Il video della settimana

Un commento

Rispondi a MaxCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Credo che l’attaccamento ad un genitore piuttosto che all’altro sia naturale. Una volta i padri non si occupavano della prole ed ora lo fanno e quindi il segreto è questo cioè il bimbo maschio a volte riconosce un suo simile che è il padre , un padre evoluto e che cambiando i tempi anche le generazioni cambiano e i padri diventano più sensibili e questo i figli lo sentono .