La figura del papà come riferimento per un figlio

Oggi più che mai, la figura del papà è importante tanto quella della mamma. Seppur il bambino tenda a cercare la madre in ogni momento della crescita, il papà è protagonista e non spettatore passivo della famiglia, riveste un ruolo essenziale sia nell’educazione sia nella vita di tutti i giorni del bambino.

La figura del papà come punto di riferimento per la crescita

Già dai primi giorni, neonato e papà decidono le sorti del loro rapporto, un rapporto speciale fatto di sguardi e attenzioni, di richieste non dette ma caldamente volute. Primo punto di riferimento durante la crescita, nella famiglia il papà non ha un ruolo di compartecipazione o supporto ma è al pari della mamma in una famiglia in cui non esistono più ruoli primari e gerarchie.

A complicare i “compiti” del papà è più l’etichetta che gli si dà per il suo essere maschio, in un ruolo preconfezionato in cui appare ancora strano vedere un uomo cambiare un pannolino a suo figlio o svegliarsi la notte per farlo addormentare.

Il problema principale è che se la figura della mamma è circoscritta e chiara, la figura del papà tende a cambiare in funzione della concezione che si ha nella cultura in cui vive.

Neonato e papà: un rapporto davvero speciale

Eppure tra papà e neonato può instaurarsi fin da subito un rapporto speciale, senza dualismi stabiliti. L’essere considerato “secondo” per troppo tempo, oggi rende il papà più forte e più consapevole del suo valore, utile non come supporto ma come parte attiva del quotidiano.

Dal tenerlo in braccio in ogni momento della giornata già dai primi giorni di vita, al dargli da mangiare e seguire il suo svezzamento. Il papà interviene in ogni fase della crescita del bambino e, insieme alla sua compagna, si impegna per dare l’equilibrio giusto che aiuta suo figlio a crescere in un ambiente sereno e felice.

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