Scuola italiana, proprio non ci siamo

La scuola italiana va sempre peggio, e questa è una frase che ormai siamo abituati a sentire sempre più spesso, ma che addirittura diventasse oggetto di studi di esperti di cronobiologia non era sospettabile. Cosa significa? Significa che un esperto si è preso la briga di valutare l’orario scolastico delle scuole italiane in funzione dei bisogni dei bambini e il risultato è penoso. Naturalmente tutto questo va rapportato al resto delle scuole europee, in quest’ottica si comprende subito il quadretto demoralizzante che si delinea.

Non solo, è stato fatto uno studio dalla American Academy of Pediatricians, AAP, che ha messo in evidenza come i nostri adolescenti dormano troppo poco, ma facciamo un passo indietro. Secondo il prof. Yvan Touitou, esperto di cronobiologia, i nostri bambini devono subire ritmi scolastici non confacenti ai loro reali bisogni. Troppe ore di scuola, in buona sostanza. I bambini, sempre secondo il prof. Touitou, hanno bisogno di più ore di sonno e, soprattutto, di più ore di gioco. Quattro o cinque ore di lezione alle scuole primarie sarebbero quindi troppe, considerando che il picco di concentrazione dei bambini sarebbe individuabile a metà mattinata, tra le 10 e le 11. Non avrebbe quindi senso l’orario scolastico dalle 8:30.

Ma il professore incalza asserendo che sarebbero più utili meno vacanze, ma più frequenti, per non interrompere un percorso didattico. Questo lascia aperta tutta una serie di punti di domanda. La prima riflessione che sorge spontanea è, appunto, quanto gli orari scolastici siano stai elaborati in funzione dei ragazzi, o se forse non sarebbe più corretto dire che sono sicuramente molto più vicini alle esigenze dei genitori? Come conciliare un ingresso a scuola alle 10 con l’orario di lavoro di mamma e papà?

Ma non solo, gli orari delle scuole vengono decisi anche in baso al budget, alle esigenze dei professori e del personale in genere. Che sia il caso di dare uno sguardo alle scuole del resto d’Europa e iniziare ad adeguarci pensando al benessere dei ragazzi?

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