Sprout, quando la matita vecchia finisce nell’orto di casa

Se piantare erbette e verdure nell’orto cittadino era diventato un vero e proprio trend, il futuro riserva sorprese a dir poco sbalorditive per gli amanti del riciclo.

La nuova tendenza, infatti, sarà quella di piantare matite. Detto così ha dell’assurdo, ma questa straordinaria novità finirà ben presto per essere conosciuta da tutti.

Chi ha figli, soprattutto in età scolastica, sa bene quante idee creative si possono realizzare con le matite che sono diventate ormai troppo piccole per colorare. Cornici, decorazioni per porta penne, coloratissimi oggetti dal design divertente, ma le matite biologiche, così sono state ribattezzate, una volta esaurito il loro compito, potranno essere piantate direttamente in un vasetto e daranno vita a vere piantine, diverse secondo il seme che contengono al loro interno.

L’idea è di un team di specialisti in product design and developement che, ispirandosi a una tecnica messa a punto niente meno che da Darwin, ha creato così un prodotto per l’eco ufficio al 100% biologico.

La matita Sprout, una volta diventata troppo piccola per essere utilizzata normalmente, viene piantata in un vasetto, annaffiata e dopo una settimana si vedranno spuntare i germogli della piantina. Questo è possibile perché il suo involucro biodegradabile, a contatto con l’acqua, si scioglie e libera il semino che contiene. Si potrà quindi scegliere fra tantissime varietà tra cui calendula, utile soprattutto per chi ha bambini in età da pannolino, date le sue proprietà antiarrossamento e rinfrescanti, melanzana, basilico, menta, ma anche rosmarino, prezzemolo e pomodoro varietà ciliegia.

Con questa innovativa matita biologica, non solo si avrà un prodotto perfettamente efficiente e funzionale per le attività creative dei nostri bambini, ma anche un prodotto biologico e utile per l’approvvigionamento di erbette per la famiglia.

Semplice e creativo, questo nuovo metodo di riciclo ha dato risultati inaspettati anche per i suoi creatori. Anche i bambini, in questo modo, potranno imparare per esperienza diretta come sia possibile, oltre che doveroso, dare una seconda opportunità di utilizzo agli oggetti che fanno parte del nostro vivere quotidiano.

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