Tampone ai bambini: come funziona

Riaprono le scuole e i genitori si preoccupano della salute dei loro bambini.
Al presentarsi dei classici, stagionali raffreddori, la preoccupazione si somma all’ansia di dover sottoporre i piccoli al tampone per il rilevamento del Covid. Darà esito positivo, e che significa? Al bambino farà male? E come fare per prepararlo?
In questa guida affronteremo punto per punto gli interrogativi principali dei genitori.

Tampone per il Covid: cos’è e a cosa serve

La prima domanda alla quale rispondere riguarda la natura del tampone e la sua utilità.
Il test consiste nel prelievo di cellule dal naso e dalla faringe da sottoporre ad esame, tramite un innocuo bastoncino morbido e flessibile. L’esame dura in tutto qualche secondo, e tuttavia può essere fastidioso ed irritante.
A questo esame se ne può affiancare allora uno ancora più semplice, che consiste in un doppio prelievo. Il primo avverrà in bocca, e il secondo nel naso.
Questa alternativa può essere utile nel caso di bambini particolarmente ansiosi che non amano sentire il bastoncino in profondità.

Come spiegare al bambino in cosa consiste il test

I bambini non amano i dottori e sottoporsi ad un esame sconosciuto per loro potrebbe essere traumatico.
È importante preparare il bimbo spiegandogli in cosa consiste il prelievo ma senza entrare in dettagli medici inutili e per lui incomprensibili.
Tutto potrebbe essere posto sotto forma di un gioco, ma è importante fargli capire che il bastoncino potrebbe irritargli il nasino e che dovrà resistere per qualche secondo.
Peggio sarebbe dirgli che non sentirà nulla e poi farlo trovare in difficoltà, perché potrebbe spaventarsi e il test durerebbe di più.

Come effettuare al meglio la visita e dove farla

Dopo aver spiegato al bambino cosa succederà, importante è anche che la visita venga svolta nel modo più rassicurante possibile.
I genitori dovrebbe stargli vicino per tutta la durata, tenendogli anche la manina se occorre, e parlandogli per rassicurarlo.
C’è da dire che anche il medico dovrà essere particolarmente sensibile e deciso.
Il test potrà essere svolto in diverse strutture, quali la Asl o i centri pediatrici. A seconda delle esigenze il medico potrà anche recarsi a casa del piccolo paziente.

Quando eseguire il test e quando non farlo

Il test andrebbe richiesto al comparire di sintomi influenzali o dopo l’esposizione a situazioni a rischio.
Una volta fatto il test il bambino deve restare a casa sino alla risposta del laboratorio.
Sarebbe bene evitare il tampone rinofaringeo infine se il bambino ha le vie aree ostruite, come nel caso di una laringite.
In questo caso è indicato l’altro test, quello più semplice che consiste nel prelievo di cellule dalla bocca e poi dal naso, senza andare in profondità.

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