Un’azienda stabilizza una lavoratrice al nono mese di gravidanza

Stantec, importante multinazionale canadese che in Italia ha sede a Milano, ha recentemente stabilizzato una sua dipendente che lavorava con un contratto a tempo determinato. La “notizia” è nel fatto che la lavoratrice ha potuto firmare il suo contratto a tempo indeterminato pur essendo al nono mese di gravidanza, e questo è un aspetto che non può che fare onore all’azienda in questione.

Le discriminazioni nei confronti delle lavoratrici in gravidanza

Accade davvero troppo spesso, in Italia, che le aziende si rendano protagoniste di veri e propri episodi discriminatori, tra cui vi sono quelli riguardanti le donne in gravidanza, o comunque verso quelle donne che potrebbero avere una gravidanza negli anni a venire.
Per evitare assunzioni improduttive nel breve termine, infatti, molte aziende preferiscono evitare questo genere di assunzioni, ma è evidente che questa forma mentis è tutt’altro che lungimirante e non può portare a nulla di positivo anche per la stessa azienda.
È altrettanto frequente che le aziende si rivelino oltremodo legate all’idea di lavoro più canonica, sia in termini di orari di lavoro che di presenza fisica in ufficio, e anche questo non viene certo incontro alle donne che vivono una gravidanza.

Delle politiche aziendali flessibili e lungimiranti

L’amministratore delegato di Stantec, Emanuela Sturniolo, ha evidenziato il fatto che l’azienda per cui lavora non opera alcun tipo di discriminazione, anche per quel che riguarda le donne in gravidanza, e proprio per questo non ha esitato nello stabilizzare questa sua dipendente ormai prossima a mettere al mondo un figlio.

Emanuela Sturniolo ha sottolineato anche che l’azienda mette in atto una serie di politiche volte ad offrire la massima flessibilità alle esigenze dei lavoratori, e anche questo è un aspetto molto importante soprattutto per le donne che vivono questa fase della loro vita.

Non c’è che dire, quest’azienda ha saputo dimostrarsi un vero e proprio esempio, e non solo dal punto di vista puramente etico: logiche di questo tipo, infatti, non possono che avere delle implicazioni positive sulla produttività e sull’efficienza aziendale, e purtroppo molte imprese dimostrano di esserne tutt’altro che consapevoli.

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