Carezze, cibo per il cervello dei neonati

Il corpo umano ha tra i 6 e i 10 milioni di sensori tattili che raccolgono informazioni dall’interno e dall’esterno del corpo. Il tatto converte la pelle in una sorta di “organo emotivo”. Questo senso infatti è  il più esteso e anche il più duraturo, uno strumento con un grande potenziale, insomma.

I nervi delle carezze

Ecco allora che gli scienziati appartenenti alle John Moores University, della University of Gothenburg e della Linköping University ne hanno fatto oggetto di ricerca sui neonati, per capire come i piccoli avvertono le carezze e come le percepiscono al loro interno.

Hanno scoperto che esistono alcuni nervi particolari che si attivano quando il neonato riceve una carezza. Queste terminazioni nervose non rispondono a nessun altro tipo di stimolo e per questo sono stati soprannominati “i nervi delle carezze

I sensori coinvolti

Le carezze, pertanto, sono uno “standard” del senso del tatto e si trasmettono dalla pelle fino al cervello attraverso dei nervi che hanno una velocità di trasferimento molto lenta.

Le fibre nervose tattili hanno uno stimolo percettivo molto basso e i recettori che le attivano si localizzano sulla pelle con la presenza della peluria. È stato scoperto che a reagire sono gli stessi recettori che conducono le sensazioni di dolore al cervello, ma coinvolgendo cellule diverse. Per questo i tocchi leggeri sono così importanti per il piccolino.

Coccole fin dalla nascita

Questi sensori sono fondamentali  perché sono fonte di informazione fin dal principio della nostra vita: “Un errore nel sistema delle fibre nervose tattili durante il neurosviluppo può avere un impatto negativo sul funzionamento del cervello emotivo, come accade nelle persone con il disturbo dello spettro autistico, i quali non gestiscono adeguatamente il tatto emozionale”, afferma Francis McGlone, titolare della ricerca.

Da qui i ricercatori hanno concluso che la mancanza di carezze durante le prime fasi della vita può avere effetti negativi su una serie di comportamenti e stati psicologici nell’età adulta. Lo sviluppo del cervello quindi è messo in pericolo se queste sensazioni tattili non viaggiano dal corpo al il sistema limbico (il responsabile delle risposte emozionali).

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