Disagio psicologico nel bambino: i segnali da non sottovalutare

Siamo abituati a pensare al bambino come a un individuo spensierato, sempre felice. Eppure non è così, anche i bambini possono avere dei disagi, soffrire dal punto di vista psicologico e aver bisogno di aiuto.

Perché si parla di disagio psicologico nel bambino

Si parla di disagio psicologico del bambino quando si manifesta un malessere che si mantiene nel tempo, non temporaneo. Appare strano che possa succedere anche ai bambini, ma oggi più che mai, in una società in cui si vive con troppa frenesia e velocità, può accadere che un figlio sia condizionato dai rapporti in famiglia e dall’ambiente che lo circonda.

Le sue emozioni condizionano corpo e mente, si trasformano in disagio che va riconosciuto, ascoltato e curato.

I segnali più importanti del disagio

Non è facile capire quando il bambino non vive una situazione serena in famiglia o negli ambienti che frequenta ma tra i segnali più comuni a cui dovrebbe stare attento un genitore ce ne sono alcuni importanti.

Dolori fisici: mal di testa continuo, mal di stomaco o anche dolori alla pancia. Si tratta di quei dolori fisici che colpiscono il bambino stressato, con un carico emotivo troppo forte che non riesce a sopportare. Manifesta il suo disagio psicologico come se fosse un adulto, somatizzando sul corpo.

Disturbi alimentari o del sonno: un altro esempio tipico del malessere è l’inappetenza del bambino, il mangiare troppo senza nessun controllo o riconoscere problemi legati al sonno e non paragonabili ai comuni risvegli notturni tipici del bambino piccolo.

Nervosismo e iperattività: è un segnale tipico che manifesta un disagio psicologico da non sottovalutare. Il bambino è incontrollabile, ha continue crisi comportamentali a cui non si trova una spiegazione concreta legata al momento preciso in cui si manifestano.

Insicurezza e paure, aggressività e anche difficoltà di concentrazione sono altri sintomi comuni che possono aiutare a riconoscere un disagio del bambino. In tutti i casi e solo dopo aver ascoltato le esigenze del piccolo, è bene richiedere un parere medico e affidarsi a degli specialisti.

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