Unioni civili, perché no? Parla una mamma

Unioni civili. Iniziamo dalla fine, io sono per il sì, così chi vuole può passare oltre senza rancore. Il mio sì però ve lo voglio motivare, perché non sono una che segue le ideologie più trendy o quelle che ti fanno sembrare buona e cara sui social.

Eh no, se prendo una posizione lo faccio dopo essermi fatta un’idea concettuale di tutto, valutando quelli che per me possono essere i pro e i contro. Ebbene, sull’unione civile delle coppie gay sono arrivata a un unico, indiscutibile assunto: alle coppie etero, se due omosessuali si sposano, non accade nulla di brutto. O meglio, non accade nulla e stop.

Spiego.

Chi si sposa lo fa per diversi motivi, vuoi tu per amore idealistico e idealizzato, vuoi per convenienza (ohimè ce ne sono sempre troppi ma per quelli non succede tutto questo caos), vuoi per avere dei diritti, ovviamente ti prendi anche i doveri. Insomma, non sta certo a me frugare tra le pieghe dell’abito da sposa alla ricerca dei perché. Allo stesso modo anche una coppia omosessuale può volersi sposare per gli stessi identici motivi.

Dunque dov’è il danno? Ora, posso comprendere quella parte della popolazione di credo cattolico. Lo capisco, non condivido ma capisco. In quel caso se si seguono i dettami della fede religiosa sì, la famiglia è fatta da due esseri di sesso diverso, sebbene pure qui ci sarebbe parecchio da discutere, e tuttavia atteniamoci alla favola di Adamo ed Eva.

Ma nel caso in cui la religione sia poco più che un’appendice e ci si limiti ai sacramenti essenziali, allora forse tutta questa acrimonia non dovrebbe avere luogo. Infondo, l’unione civile può serenamente essere vissuta anche solo come la stipula di un contratto: le parti si accordano e siglano il tutto davanti a dei testimoni. Forse chi ama una persona dello stesso sesso non ha il diritto di firmare un contratto di lavoro? Il rogito di una casa o perfino un contratto telefonico?

E allora che libertà sia, almeno dei sentimenti, e che se due persone, che si amino o semplicemente desiderino condividere un pezzo di vita assieme, possano farlo senza il terrore di finire, una volta scomparso il partner, a piangere su una foto sbiadita.

Ecco perché dico sì, e lo dico a mani piene, mi ci riempio la bocca, perché sono serenamente convinta che a me, in quanto etero, l’unione di due persone, e ribadisco persone, del medesimo sesso non tolga proprio niente. Forse posso accettare il fatto che molti ancora non siano pronti per questo evento, certo, accettare dei cambiamenti richiede tempo e prontezza, ma forse basta fermarsi un momento a riflettere e concentrarsi, ancora una volta, sul vocabolo “persone”.

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