Droga e bambini: un incubo che comincia già degli 8 anni

La droga sta diventando un’emergenza sempre maggiore in Italia e l’età media dei ragazzi dipendenti da sostanze stupefacenti di vario tipo è sempre più bassa.

Adolescenti, bambini e droga

Il problema della droga si fa sempre più grave e coinvolge ragazzini sempre più giovani, fino a casi straordinari di bambini di 8 anni già dipendenti da diversi tipi di sostanze. Si tratta di un quadro estremamente preoccupante, composto da ragazzine di 13 anni disposte a prostituirsi pur di procurarsi una dose e bambini in età scolare che disertano le lezioni per andare a spacciare.

Il fenomeno è preoccupante e il numero di minorenni, spesso giovanissimi, coinvolti in reati di droga è in costante e vertiginoso aumento, tanto da essere raddoppiato negli ultimi 5 anni. Inutile sottolineare che i problemi psicologici e fisici di una dipendenza sviluppata in età così precoci sono devastanti. Chi ha iniziato ad assumere droghe poco più che bambino, inoltre, farà molta più fatica a smettere.

Droghe e giovanissimi da Nord a Sud

La diffusione delle droghe presso i giovanissimi sembra colpire tutta l’Italia, da Nord a Sud. In regioni come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio i ricoveri di minorenni per problemi legati alla tossicodipendenza e i reati connessi alle droghe sono in crescita esponenziale. In molte regioni, soprattutto al Sud, mancano poi completamente le strutture adatte a ricevere i ragazzini con questo tipo di problemi (i cosiddetti Serd, Servizi per le dipendenze patologiche).

Nei pazienti più giovani il consumo di droghe causa patologie psichiatriche gravissime, spesso dovute a mix di droghe di diverso tipo. Secondo una stima del Ministero della Giustizia almeno il 15% dei minorenni che entrano in comunità per problemi di tossicodipendenza avrebbero bisogno anche di aiuto psichiatrico. Se sviluppate in giovane età, le dipendenze hanno effetti ancora più devastanti sia sul fisico che sulla psiche. In aumento sono anche i reati connessi all’uso di droghe commessi da minori, come lo spaccio, la prostituzione o le rapine per procurarsi le dosi.

La famiglia come fattore di protezione

Numerose ricerche, raccolte dall’Ufficio Droga e Crimine delle Nazioni Unite, (pubblicate sul sito delle Politiche Antidroga) hanno evidenziato l’importanza della famiglia nei contesti di tossicodipendenza. I genitori, afferma la ricerca “possono essere potenti fattori protettivi nella vita dei bambini e dei giovani“, altrettanto vero è che le situazioni di rischio maggiore vengono da un contesto familiare difficile. La ricerca ha evidenziato i principali fattori di rischio familiare, che espongono i bambini all’uso di stupefacenti :

  • la mancanza di un legame tra genitori e figli;
  • la mancanza di una relazione significativa con un adulto di riferimento;
  • una genitorialità inefficace;
  • un ambiente domestico caotico;
  • l’abuso di sostanze, malattie mentali, il coinvolgimento in attività criminali da parte dei
    genitori o dei figli maggiori;
  • l’isolamento sociale.

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