Mio figlio è l’unico senza cellulare nella sua classe: cosa fare?

11 settembre 2025 –

Arriva sempre un momento in cui i bambini cominciano a chiedere con insistenza il cellulare. Succede in quinta elementare, in prima media o magari più tardi, ma la scena è sempre la stessa: “Mamma, papà, tutti i miei compagni ce l’hanno, perché io no?”.

Un dilemma che mette in difficoltà molti genitori, divisi tra il desiderio di proteggere i figli dai rischi legati all’uso precoce dello smartphone e la paura di isolarli dal gruppo dei coetanei. La questione è complessa e non esiste una risposta valida per tutti, ma informarsi e valutare i diversi aspetti può aiutare a prendere decisioni più serene.

Cosa dicono le ricerche sugli smartphone e gli adolescenti

Negli ultimi anni sono fioccate le iniziative e le raccomandazioni degli esperti per limitare l’utilizzo degli smartphone da parte degli adolescenti: molte scuole in Irlanda, in Inghilterra, ma anche in Italia hanno promosso un “patto educativo” tra scuola e genitori sul fatto di non dare un telefonino ai ragazzi prima dei 14 anni.

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Tutto questo si basa su numerosi studi sugli effetti degli smartphone sugli adolescenti. Diversi ricercatori hanno evidenziato come un uso eccessivo sia associato a disturbi del sonno, calo del rendimento scolastico, ansia e dipendenza digitale.

Il divieto di cellulari in classe

Anche per questo, torna ogni anno, anche in Italia il dibattito sul fatto di poter utilizzare i cellulari in classe: un divieto che in realtà esisteva già per le scuole del primo ciclo (elementari e medie) e che adesso è stato esteso anche alle scuole superiori, limitando molto anche l’utilizzo di questi strumenti per la didattica.

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Al tempo stesso, infatti, la tecnologia offre opportunità: dalla possibilità di mantenere i contatti con amici e familiari, fino agli strumenti didattici e informativi che possono stimolare la curiosità. Il nodo centrale, quindi, non è solo “cellulare sì o no”, ma quando introdurlo nella vita dei ragazzi e come insegnare loro a usarlo in modo sano.

Isolamento sociale o scelta consapevole?

Molti genitori temono che senza cellulare i propri figli possano sentirsi esclusi. In effetti, nelle chat di classe si organizzano giochi, uscite e condivisioni che a volte finiscono per alimentare dinamiche di gruppo. In questo senso, dotare i bambini di uno smartphone potrebbe sembrare un modo per proteggerli dall’isolamento.

Dall’altra parte, c’è chi testimonia che crescere senza telefono non impedisce ai ragazzi di socializzare. Come raccontato da alcune mamme, i figli che non usano lo smartphone hanno comunque amici, si vedono dal vivo e non soffrono di solitudine. Anzi, in certi casi sviluppano una maggiore capacità di relazionarsi faccia a faccia e di gestire i rapporti senza filtri digitali.
La verità, probabilmente, sta nel mezzo: ogni famiglia deve valutare il carattere del proprio figlio, il contesto scolastico e le proprie convinzioni educative.

Un “contratto” tra genitori e figli

Se si decide di acquistare il primo cellulare, un’idea utile è quella di stabilire insieme ai ragazzi delle regole chiare. Un vero e proprio “contratto educativo” può aiutare a responsabilizzare i figli e a trasformare il telefono in uno strumento, non in un ostacolo.

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Vogliamo citarvi il lodevole modello educativo di Luca Mazzucchelli, papà oltre che Psicologo e Psicoterapeuta. Trovate un esempio di contratto qui.

Il contratto può includere punti semplici ma fondamentali: limitare l’uso serale per non disturbare il sonno, rispettare la privacy altrui evitando di condividere immagini senza consenso, non utilizzare lo smartphone durante i pasti o in classe, concordare tempi e modalità di utilizzo dei social.
In questo modo il cellulare non diventa un tabù né un lasciapassare senza limiti, ma un’occasione per insegnare autonomia, responsabilità e rispetto delle regole.

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