Abbigliamento per bambini tossico: attenzione all’etichetta!

Formaldeide, ftalati, nickel, sono tutti nomi di sostanze che non fanno bene alla nostra pelle.

Eppure, da un indagine condotta nel 2014 da Greenpeace, è emerso che molti marchi di abbigliamento per bambini, anche prestigiosi, le utilizzavano (alcuni lo fanno tuttora) per trattare i loro capi.

La pelle è molto delicata, specialmente quella dei bambini, perciò, quando scegliamo un capo destinato loro, dobbiamo prestare ancora più attenzione affinché sia sicuro.

Come difenderci, quindi, dai capi di abbigliamento per bambini trattati con sostanze nocive?

Mamme attenzione all’etichetta!

Uno dei migliori strumenti che abbiamo a disposizione per difenderci dai capi di scarsa qualità è l’etichetta.

Se non c’è, vuol dire che il capo, come minimo è di scarsa qualità. Anche quando c’è, però, è opportuno leggerla con attenzione.

Il Paese in cui il capo è stato prodotto e la sua composizione (se anche questa manca, meglio non acquistare il capo) sono importanti indizi sulla qualità di ciò che vogliamo acquistare, anche se non sono gli unici. Come ci spiega la guida di Tessile e Salute (associazione nata con lo scopo di sensibilizzare il mondo della moda e dell’abbigliamento sul tema della sicurezza e della sostenibilità) le fibre utilizzate per la realizzazione del capo devono essere sempre indicate in etichetta.

Ricordate, poi, che i capi prodotti in Italia e in Europa vengono sottoposti a controlli più stringenti rispetto a quelli importati.

Prevenire l’abbigliamento per bambini tossico con acquisti consapevoli

Quando fate shopping, qual è la cosa a cui prestate maggiore attenzione?

Il colore e l’aspetto del capo, magari il prezzo (se è troppo alto, a volte, si rinuncia ad acquistarlo); per i capi dei bambini, si deve teneere in conto anche il materiale con cui è realizzato. Meglio, infatti se i vestiti per bambini sono di cotone. Vi siete mai chieste, però, come vengano prodotti? L’impatto che essi hanno sull’ambiente e le condizioni di lavoro di chi li produce sono una faccia della  medaglia, l’altra sono le sostanze che vengono utilizzate.

Secondo alcuni studi, infatti, buona parte delle allergie e delle dermatiti di cui i nostri figli soffrono sono provocate da abbigliamento per bambini tossico.

Le regole per prevenire intossicazioni da tessuto

Ricapitolando, ecco le regole da seguire:

  • Il capo deve sempre avere l’etichetta
  • Anche quando è di cotone, deve avere una certificazione Bio riconosciuta
  • Non deve avere odori strani
  • Non deve perdere colore
  • Non fermatevi solo al prezzo o al nome del marchio, anche se è prestigioso
  • Lavate sempre i vestiti, anche più di una volta, prima di farli indossare ai bimbi!

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9 commenti

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  1. Infatti ieri ho dovuto buttare due jeans nuovi della Benetton perché lasciano colore e mia figlia non li sopporta addosso. La roba della lidl è sempre in ottimo stato e non le da fastidio. Che assurdo

    • È sempre meglio lavare tutti i capi acquistati in negozio: potrebbero essere stati in magazzini polverosi, quindi è un ottimo consiglio anche per la nostra salute!

    • Posso garantire lavorando nel tessile.. che le stoffe prima di essere capi da abbigliamento…da arredamento..vengono tinte..trattate..controllate.. (in magazzini polverosi) trasportate..poi tagliate..cucite..etichettate..imbustate..smacchiate se serve…e di polvere ne hanno presa..e di mani ne hanno passate..oltre ad avere prodotti chimici sopra.Quindi lavate gente..sia per grandi che per piccini..e occhio a quelli che scaricano il colore..perché quello che perdono in acqua,al contatto con l’umidità della pelle fa lo stesso..e non è salutare.

    • Sempre lavato tutto prima di indossarlo! Ai bambini nemmeno li provo i vestiti prima di acquistarli, già li provo io ( a volte) e pensando ke prima kissà quante persone hanno provato lo stesso capo mi schifo un poketto😁