Abilità matematiche: nessuna differenza tra maschi e femmine

Solo pochi mesi fa il fisico Alessandro Strumia sosteneva che le donne fossero “meno portate” per le discipline matematico-fisiche rispetto agli uomini. Tuttavia, ricercatori della “Carniege Mellon University” hanno svolto una ricerca che smentisce queste affermazioni.

Maschi e femmine hanno le stesse potenzialità nel campo della matematica

Secondo questo nuovo studio, non esiste alcuna differenza neuro-biologica tra maschi e femmine ed entrambi i generi hanno le medesime abilità in matematica. I ricercatori, guidati dalla neuroscienziata Jessica Cantlon, hanno pubblicato i risultati dello studio sul periodico “Science of Learning”.

La ricerca partiva dal quesito: esistono differenze di genere biologico per quanto riguarda la risoluzione di problemi matematici da parte del cervello umano? La risposta è che se esistenti esse risultano chiare a partire dai primi anni di sviluppo. Questa è la ragione che ha spinto gli scienziati ad effettuare uno studio su 104 bimbi da 3 a 10 anni, 55 femmine e 49 maschi.

L’attività cerebrale è stata studiata durante la proiezione di un video matematico che mostrava compiti semplici. Tra i maschi e le femmine non è emersa nessuna differenza significativa. Successivamente, alla stessa prova, sono stati sottoposti anche 63 adulti, divisi in 25 donne e 38 maschi e i risultati erano praticamente gli stessi.
Il team ha poi sottoposto un ulteriore gruppo di 97 bambine (50 femmine e 47 maschi) al “Test Of Early Mathematics Ability”, un esame che misura le abilità matematiche dei bambini da 3 a 8 anni. Anche dopo questo test non sono emerse differenze di genere significative.

La scienza non è una “roba da uomini”

I risultati smentiscono le affermazioni discriminatorie di Alessandro Strumia, docente di fisica teorica presso l’Università di Pisa, finito sotto i riflettori dopo aver affermato durante un seminario che la fisica è “roba da uomini e non si entra su invito“, suscitando la reazione critica del CERN e di molte istituzioni accademiche.

Il fisico ha reagito effettuando una ricerca da pubblicare sulle pagine del “Quantitative Science Studies”. Lo studio di Strumia esamina oltre un milione di articoli sulla fisica dal ’70 ad oggi. Di questi sono 1 su 4 è pubblicato da donne, anche se lo stesso Strumia afferma che a livello di assunzioni donne o uomini entrano nel mondo del lavoro post-dottorato con la stessa tempistica. Ma se le donne pubblicano meno è perché sono “meno portate”.

La psicologa Cantlon afferma che le differenze in campo matematico tra maschi e femmine non sono certo da imputare a questioni biologiche di genere, ma più probabilmente sono legate a preconcetti culturali radicati.

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