Baby star del web: i rischi per i bambini

I social hanno raggiunto anche i giovanissimi non soltanto come semplice passatempo ma, talvolta, come un vero e proprio lavoro su cui è la famiglia a guadagnare. Una pratica, quella delle baby star, relativamente diffusa in molti paesi occidentali, che rischia però di creare enormi danni allo sviluppo psicologico del bambino e nei casi più gravi anche alla sua stessa incolumità.

le baby star: un fenomeno sempre più in voga

Nonostante le restrizioni che i più noti social mondiali pongono all’utilizzo da parte dei bambini, è sempre più diffuso in tutto il mondo e soprattutto in occidente il fenomeno delle cosiddette “baby star”, ossia bambini piccoli con profili social seguiti da milioni di followers.
Solo per citare qualche esempio, in Russia la piccola Anastasia Radzinskaya, di soli sei anni, può vantare un fatturato di circa diciotto milioni di euro (dati del 2019); Ryan Kaji, bambino texano di soli nove anni, non è certo da meno con ben 27 milioni di followers e 9,5 milioni di dollari di fatturato.
Un recente studio del Pew Research Center ha dimostrato come, mediamente, i video e i post con bambini attraggano più followers rispetto a quelli con adulti, ed è proprio su questo che si basa il fenomeno delle baby star: da qualche video pubblicato dai genitori, in breve tempo si passa a un enorme seguito che spingono le famiglie a aprire un vero e proprio profilo dedicato al bambino, aggirando così i limiti di età dei social.
Sono proprio le famiglie che avvalorano il fenomeno, attratti dal guadagno facile che in breve tempo può arrivare grazie alla pubblicità e agli sponsor, ignari però dei rischi che tutto ciò può causare ai bambini.

Fenomeno delle baby star: i rischi

Un bambino di pochi anni dovrebbe vivere la sua età senza ritrovarsi catapultato in un mondo più grande di lui, fatto di pubblicità, agenzie, contratti e denaro. Dietro a tutto ciò si nasconde un messaggio fortemente diseducativo, veicolato dalla cultura dell’immagine a discapito del reale, della condivisone estrema sui social a detrimento della privacy e dei momenti di intimità con la famiglia. Situazioni che, per essere gestite nel modo giusto come molti influencer fanno, necessitano di essere vissute da adulti, quando cioè si è in grado di ponderare scelte e conseguenze.
Vi è poi il pericolo che i ruoli familiare vengano confusi: i genitori possono infatti essere scambiati per datori di lavoro, in altri casi il bambino può sentirsi adulto molto prima del tempo rifiutando il ruolo di guida della figura genitoriale.
In ultimo, ma non certo per importanza, è l’esposizione mediatica enorme a cui sono sottoposte le baby star, che aumenta il rischio di avvicinamenti da parte di pedofili o comunque persone con cattive intenzione, che possono servirsi del fascino della fama per ottenere la fiducia del bambino.

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