Bambini che non mangiano: è giusto insistere?

Il mondo dei più piccoli è diviso in due macro aree: i bambini che mangiano e bambini che “non mangiano”, e se tuo figlio fa parte della seconda macroarea per te i pasti sono un momento da dimenticare. Certo, anche i bambini che mangiano troppo danno il loro bel da fare, soprattutto man mano che crescono, ma le mamme dei bambini che non mangiano sono una “categoria” particolarmente stressata e assillata anche da giudizi esterni.

Dalla parte delle mamme

Prima di tutto quando si ha a che fare con bambini che non mangiano ci si sente inadeguate, come se tutti tenessero costantemente gli occhi puntati addosso a te, madre cattiva che non sei in grado di nutrire il tuo bambino. Seconda cosa, questo atteggiamento che proviene dall’esterno (spesso proprio dalle nonne o suocere e dai pediatri) instilla, giorno dopo giorno, la sua bella dose di insicurezze nella povera mamma che, spinta da queste, inizierà a commettere, con la complicità del babbo, una serie di errori che non andrebbero mai fatti.

Facile a dirsi, penserete. In effetti è così. Chi dice alla mamma di un figlio che mangia poco che deve lasciar perdere, non insistere, forse non ha idea delle danze, balletti, boccacce, cartoni, musiche, tablet, e fino a corse agli ostacoli con forchetta in mano, che quotidianamente rallegrano la sua giornata. Che poi alla fine sei così brava che una gara di pentatlon olimpionico ti fa un baffo. Eppure, dietro questi goffi tentativi di nutrire il bimbo, ci sono pianti, preoccupazioni, amarezze e sensi di colpa. Certo che lo sappiamo tutte che la tavola è un momento di condivisione e che non si deve interferire col messaggio accendendo la TV o dando altri stimoli al bambino.

Certo che sappiamo tutte che sarebbe bene non insistere, ma se il bambino perde peso? Intendiamoci, se il bimbo salta un pasto non morirà di fame, ce lo spiega molto bene Gonzales ne “Il mio bambino non mi mangia” che si trova facilmente anche in pdf sul web, ma fare a pugni con i sensi di colpa e le paure non è facile.

Ma allora qual è l’atteggiamento giusto?

Si dovrebbe, è il condizionale è d’uopo perché l’imperativo è irritante, cercare di rilassarsi, soprattutto noi mamme, durante i pasti. Siamo sicure che non mangi davvero o sono solo le nostre aspettative a essere disilluse? Un buon trucchetto è quello di diminuire le porzioni. Se davvero il bambino mangia poco e niente, allora va approfondito il perché. Potrebbero esserci disturbi di varia natura, anche non gravi, che tolgono lo stimolo della fame al bambino.

In ogni caso sarebbe bene non insistere per davvero, perché diversi studi hanno dimostrato come imboccare a forza il bambino crei in seguito diverse problematiche legate al cibo.

Facile? Assolutamente no, parola di mamma di figlio che “non mangia”.

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