Bambini e ragazzi carenti di vitamina D: l’allarme dei pediatri

La rivoluzione digitale degli ultimi anni ha portato a tanti vantaggi, ma anche a qualche involuzione, fra cui l’abitudine di passare una parte sempre maggiore del nostro tempo libero in casa, davanti al pc.

Per bambini e ragazzi, alle ore trascorse in casa e a scuola a studiare si aggiunge il tempo sempre crescente speso davanti a uno schermo: al di là della retorica nostalgica su come sia cambiato il modo di vivere l’infanzia, la tendenza a stare sempre meno all’aria aperta ha delle conseguenze anche sulla salute

In un documento presentato di recente dalla Società Italiana di Pediatria e dalla Società di Pediatria Preventiva e Sociale, i medici hanno lanciato un allarme: circa il 60-70% di bambini e ragazzi italiani di età compresa fra 0 e 18 anni soffre di una carenza di vitamina D, che va dalle forme di insufficienza meno gravi a deficit più importanti.

Fra le cause principali di questo fenomeno c’è appunto il troppo tempo trascorso in ambienti chiusi, lontano dall’esposizione al sole.

L’importanza della vitamina D

La vitamina D, ricordiamolo, è fondamentale nel processo di crescita ossea (che raggiunge il suo apice entro i 18 anni) e serve per fissare nello scheletro il calcio: una carenza di questa sostanza porta a diversi problemi di natura ossea (e non solo), aumentando il rischio di andare incontro a osteoporosi con l’avanzare dell’età o provocando – nei casi più gravi – il rachitismo carenziale, una patologia che deforma le ossa fino alla disabilità.

Stare all’aria aperta e mangiare sano: l’abc della salute

Senza un’adeguata esposizione al sole, però, la vitamina D non viene sintetizzata e la quantità che possiamo assumerne con l’alimentazione non è sufficiente a evitare problemi.

Ideale sarebbe invece stare all’aria aperta, esponendo gambe e braccia ai raggi solari per almeno mezz’ora tre volte a settimana.

A questa buona abitudine è indispensabile, inoltre, abbinare una corretta alimentazione – con adeguato consumo di latte e latticini fonte di calcio – e l’attività fisica. 

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