Bambini scomparsi: solo in Italia sono 10mila all’anno

In Europea c’è un vero e proprio esercito di bambini scomparsi, per motivi diversi che però conducono tutti a un unico, tremendo destino: strappare i bambini dall’affetto di uno o entrambi i genitori. Un fenomeno purtroppo assai frequente in tutta Europa, che interessa anche l’Italia se pur in misura ridotta.

Bambini scomparsi in tutta Europa: i dati ufficiali

La Commissione Europea rivela dati allarmanti: in media, ogni anno in tutta l’Unione Europea sparirebbero circa 250mila bambini, tenendo conto delle stime prodotte dal Missing Children, un’organizzazione che si occupa di risolvere questo allarmante fenomeno. La percentuale di rintraccio in Europa si attesta attorno al 42%.
Nel nostro Paese i numeri sono decisamente inferiori, ma restano comunque allarmanti: ad esempio nel 2018 sono scomparsi diecimila bambini, con una percentuale intorno al 90% di ritrovamenti.

A questi numeri deve essere poi associata la cosiddetta cifra oscura, ossia tutte le sparizioni non denunciate per motivi ritorsivi o per situazioni peculiari che riguardano specifici nuclei familiari o sociali.
Tante le soluzioni per cercare di risolvere una problematica così complessa e seria, tra cui sicuramente la cooperazione tra gli stati, utile per snellire la burocrazia e incrementare le procedure di ritrovamento.

Bambini scomparsi in Europa: le cause più comuni

Numerose e diverse sarebbero le cause che si celano dietro alle sparizioni di bambini: soprattutto nel caso di bambini stranieri non accompagnati, il rischio è di finire nei traffici illeciti di sfruttamento minorile.
Altre volte si tratta di motivi ritorsivi, legati cioè a tensioni familiari o parafamiliari, dove il rapimento viene utilizzato come atto di vendetta per un torto subìto; non mancano, inoltre, i rapimenti effettuati per motivi economici, che colpiscono essenzialmente famiglie benestanti le quali possono pagare lauti riscatti.

Negli ultimi anni il fenomeno è in severo aumento, come dimostrano i dati ufficiali, i quali riportano un dato altrettanto preoccupante e sconcertante: sono in aumento non solo i rapimenti in generale, ma soprattutto quelli ad opera di uno dei genitori a danno dell’altro, nell’ambito di separazioni tra coniugi provenienti da paesi diversi. In questi contesti il bambino viene utilizzato come “premio”, sottratto dunque alla custodia di uno dei due genitori e, generalmente, condotto nel paese di origine del genitore che lo ha rapito rendendo così difficile la ricerca.
Proprio per questo è fondamentale la cooperazione tra paesi, anche in contesti diversi rispetto l’Unione Europea.

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