Bambino buonissimo con gli altri, terribile a casa

“È andato tutto bene? Vi ha fatto arrabbiare?” “Macché, è stato davvero bravissimo, un bambino modello!”.

Ecco la frase che lascia tante mamme a bocca aperta, quando vanno a riprendere il bambino a scuola, a casa di un amichetto o dai nonni.

Con i genitori irrequieto, con parenti, amici e maestre, un vero angelo: il vostro bambino, varcata la soglia di casa, sembra cambiare carattere e comportamento.

Niente sdoppiamento di personalità: la versatilità del carattere e del comportamento del bambino è un segnale molto positivo, che sta ad indicare che il piccolo sta iniziando a comprendere le differenze tra le situazioni e gli ambienti, modulando, talvolta anche furbescamente, il proprio comportamento.

Perché?

Analizzando situazione per situazione, a quante mamme è capitato di lasciare per qualche ora il piccolo dai nonni e, al ritorno, di essere stata accolta da capricci e bizze, conditi dall’affermazione “prima che arrivassi tu è stato un angelo!”. Questo benvenuto del piccolo verso la mamma è un comportamento del tutto normale, attraverso il quale il bambino punisce, a suo modo, il genitore per essersi allontanato.

Cosa fare dunque per non guastare l’armonia?

Quando arrivate in casa, dedicatevi subito al piccolo, lasciando che vi racconti come è andato il pomeriggio. In questo modo eviterete che il piccolo debba, forzatamente, richiamare la vostra attenzione.

E a scuola?

Tanti bambini che a casa sono veri e propri terremoti, in classe si trasformano in alunni modello, ordinati e composti. L’obbedienza in classe può indicare, nei casi negativi, un’ansia da prestazione, in quelli positivi la voglia di spiccare e compiacere le maestre. E il caos e l’anarchia in casa, al contrario, possono significare la necessità di sfogarsi dai vincoli scolastici, molto rigidi. Come comportarsi? La precisione dimostrata a scuola è un comportamento virtuoso da adottare anche in privato. Lasciate libero il bambino di esprimersi all’interno dei suoi spazi, ma chiedetegli di applicare la stessa precisione dimostrata a scuola anche nelle aree domestiche comuni, inserendo regole più decise.

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  1. Io credo che i bambini provino tutti i sentimenti proprio come gli adulti:gioia, felicità, rabbia, delusione. Ma mentre è semplice essere felice, credo sia più difficile gestire la rabbia. E chi meglio della mamma può farci sfogare? Ognuno ha un ruolo per un bambino. E credo che la mamma sia la persona con la quale riusciamo ad esprimerci meglio senza barriere e filtri. Perché la mamma ci ama anche se facciamo i capricci o le tiriamo un pugno sulle gambe. In fondo, anche se a volte è difficile, sono contenta che i miei figli sappiano che con me si possono sfogare. Perché se tengono la rabbia dentro è peggio.