Come spiegare la giornata della memoria a un bambino

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della Memoria, per non dimenticare i tristi eventi che hanno visto coinvolti gli ebrei tra il 1938 e il 1945, sterminati dai nazisti e fascisti.

Perché è stata scelta questa data? Nel lontano 1945, proprio in quel giorno si aprirono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, per liberare coloro che riuscirono a sopravvivere ai lavori forzati, alle torture e alle condizioni malsane in cui erano costretti a vivere.

Questa ricorrenza può essere utilizzata per raccontare la storia della Shoah anche ai più piccoli.

A questo proposito, in un’intervista, Lia Toaff, specialista del Novecento e curatrice di alcune mostre nel Museo Ebraico di Roma, sostiene che sia importante non solo far conoscere anche ai bambini le vicende accadute a partire dalle leggi razziali, ma anche la cultura del popolo ebraico.

Certamente, spiegare loro concetti così complessi e forti, come la morte programmata di milioni di persone, non è per nulla semplice ed è importante evitare di traumatizzarli. A tal proposito, mamma e papà possono ricorrere a validi strumenti che possono essere utilizzati, come libri, poesie, brani musicali o film.

A che età spiegare la Giornata della Memoria ai bambini?

Lo psichiatra dell’età infantile, Gabriel Levi, in un’intervista rilasciata al Sole 24 ore, dichiara che è possibile spiegare anche a bambini molto piccoli il tema della Shoah attraverso alcuni semplici concetti.

Si potrebbe, infatti, introdurre l’argomento dicendo che nel passato sono state fatte “cose cattive” nei confronti di un popolo, poiché ritenuto inferiore. È importante riportare poi il bambino su riflessioni di vita quotidiana, come sulle ingiustizie che vede attorno a sé e sulle cose “cattive” che purtroppo accadono ancora oggi.

Come evitare al bambino un trauma psicologico? Per evitare che il bambino, dopo avergli raccontato queste cose, abbia per esempio paura di stare solo, paura del buio e della notte o fare degli incubi, occorre utilizzare parole adeguate al loro linguaggio, tralasciando i dettagli e gli aspetti macabri.

Libri e film per spiegare la Shoah ai bambini

Il tema della deportazione può essere spiegato attraverso film e libri adatti alla loro età.

Per i bambini più piccoli, già dai 4 anni, può essere utile approcciarsi al discorso con albi che non trattano direttamente il tema della Shoah, ma il tema della diversità e inclusione, come Vietato agli elefanti, mentre un classico come Il diario di Anna Frank può essere apprezzato a partire dai 10 anni.

Tra i diversi testi consigliati già a partire dai 6 anni, vi è “Il sogno di Lilli“, che racconta la storia di una bambina (coautrice del libro) figlia di un ebreo che ha conosciuto le conseguenze delle leggi razziali durante l’infanzia.

Altri libri che potrebbero fornire spunti di riflessione sono i seguenti:

Oltra alla lettura di un libro, è possibile provare a spiegare questo tema così delicato e accendere la riflessione attraverso la visione di film. Primo fra tutti vi è “La vita è bella” di Roberto Benigni, in cui si narra la vicenda di un padre, Guido Orefice, deportato insieme al figlio Giosuè.

Altri titoli sul tema:

  • Jona che visse nella balena
  • Train de vie
  • Il bambino con il pigiama a righe
  • Jakob il bugiardo
  • La chiave di Sara

Vi segnaliamo anche il cartone animato sulla Shoah “La stella di Andra e Tati”, disponibile su RaiPlay. La storia narrata è quella vera delle sorelle Alessandra e Tatiana Bucci, sopravvissute al campo di sterminio di Auschwitz quando avevano solo 6 e 4 anni.

Far comprendere tematiche così importanti a bambini molto piccoli non è un’impresa da poco; infatti, è importante che in questo difficile compito, i genitori vengano aiutati anche dagli insegnanti.

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