Coronavirus, in arrivo i test rapidi a scuola: a breve l’ordinanza ministeriale

A breve saranno disponibili anche a scuola i test rapidi per effettuare uno screening di massa tra gli studenti: entro la fine di questa settimana arriverà infatti l’ordinanza ad hoc del Ministero della Salute.

Test rapidi nelle scuole

Si appresta a partire lo screening di massa rapido anche tra i banchi per cercare di contenere il contagio da Covid-19 e identificare eventuali diffusori all’interno della popolazione scolastica.

Ad annunciarlo è stata Sandra Zampa, sottosegretaria al Ministero della Salute, spiegando che è imminente la firma dell’ordinanza da parte di Roberto Speranza per introdurre pure a scuola i test salivari rapidi che consentono non solo di avere una risposta nel giro di 15-30 minuti ma di monitorare fasce più vaste di individui.

Si sta valutando anche l’introduzione di test salivari, ma la loro effettiva affidabilità al momento non è ancora stata confermata. Secondo Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, “i test salivari sono meno invasivi dei tamponi naso-faringei molecolari e di facile uso” pur ricordando che gli eventuali sospetti positivi verranno comunque sottoposti successivamente a dei test antigenici per verificare o meno il contagio.

I numeri del contagio negli istituti

La decisione del Ministero della Salute arriva a pochi giorni dalla ripresa delle attività didattiche e mentre nel resto del Paese i dati dell’emergenza Coronavirus, pur se non ancora allarmanti, segnalano un aumento dei casi.

Ad oggi si segnalano 654 scuole coinvolte e 754 casi di contagio da Covid-19 in totale tra studenti, docenti e personale scolastico oltre ai vari soggetti venuti in qualche a contatto diretto coi primi. Come è noto le aule scolastiche sono monitorate perché potrebbero divenire piccoli incubatori del virus Sars-CoV-2: da qui l’importanza di circoscrivere sul nascere eventuali focolai e potenziare il tracciamento dal momento che per l’anno 2020/2021 secondo il Ministero sono oltre 8,3 milioni gli studenti italiani seduti ai banchi (comprendendo anche gli alunni degli istituti paritari). “Queste azioni di sorveglianza attiva sono le armi giuste per evitare una seconda ondata, ma non vanno prese come dispositivi miracolosi” ha detto ancora Vaia sottolineando l’importanza dei test rapidi a scuola dopo il via libera ufficiale alla loro implementazione dato dal Comitato Tecnico Scientifico.

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