Come e cosa vedono i bimbi appena nati?

In tanti si sono domandati quanto e cosa effettivamente vedono i bambini appena nati, ma nessuno, fino ad ora, era mai riuscito a dare una risposta a questo quesito.

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Psicologia dell’Università di Oslo, in collaborazione con altri ricercatori dell’Università di Uppsala ed Eclipse Optic di Stoccolma, ha trovato la risposta.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Vision.

Come è nata l’idea di questa ricerca?

Il Professor Svein Magnussen, dell’Istituto di Psicologia, ha dichiarato che questo studio nasce da una vecchia idea che lui e alcuni colleghi ebbero circa una quindicina di anni fa: scoprire se i bambini appena nati davvero vedono e percipiescono le espressioni facciali di chi li circonda. Tutti concordavano che se era quello il caso, e i bambini effettivamente riuscivano a percepire ed imitare determinate espressioni, la ragione doveva per forza essere il movimento.

Non avendo gli strumenti adeguati, però, i ricercatori abbandonarono l’idea, almeno fino a qualche anno fa.

La creazione di un software ad hoc

Grazie a degli studi condotti negli anni ’80, i ricercatori che hanno eseguito lo studio sapevano già a quale distanza i neonati riescono a vedere gli oggetti, ma non sapevano se i bimbi così piccoli riescono effettivamente a distinguere le espressioni facciali.

Per scoprirlo, è stato creato un software che mostra le immagini come sono viste dai neonati di appena due giorni di vita da 30, 60 e 120 cm di distanza. Le immagini proiettate da questo software sono state poi mostrate ad alcuni adulti: se essi non fossero stati in grado di distinguere le espressioni facciali, sicuramente neanche i neonati ci sarebbero riusciti.

 I risultati hanno dimostrato che i neonati vedono piuttosto bene le espressioni facciali da una distanza di 30 cm, mentre da 120 cm non riescono a distinguere niente. Il segreto è tutto nel movimento: se la persona che il neonato sta osservando si muove, la vedrà più chiaramente di una che resta ferma e percepirà meglio anche le espressioni del suo viso.

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