Cose che vorrei dire alla “me” neomamma…

Poi passa.

Questa è la verità che puoi applicare (quasi) a tutto.

Le notti insonni, le coliche, i cambi di pannolino ravvicinati, il reflusso, il pianto incomprensibile, non avere tempo per una doccia, non avere tempo per fare pipì, non avere tempo per niente se non per allattare. 

I primi mesi sono i peggiori, ma passano. Allora perché, vi chiederete, vedete mamme guardare con sguardo adorante foto dei loro bimbi in fasce? Perché abbiamo quella cosa lì, quella che ci fa dimenticare tutto, anche i dolori del parto. Altrimenti nessuno, ma proprio nessuno, penserebbe mai nemmeno lontanamente ad un secondo figlio. Figuriamoci ad un terzo.

Poi passa anche il fatto che per farli dormire basta uscire a fare una passeggiata.

Passa pure che se vedi le tue amiche per un aperitivo e sei lievemente fortunata, tuo figlio dormirà per tutto il tempo senza scappare appena ti distrai un attimo o ripetere per tutto il tempo, nel caso decidessi di tenerlo legato sul passeggino: “scende-scende-scende-scende-scende-scende-scende-scende-scende-scende-scende.

Passa che ti basterà appoggiartelo addosso tuo figlio per fargli passare qualsiasi male. Così, come una specie di miracolo. Passa tutto questo, ma non passerà mai il potere consolatorio e curativo che i baci di madre, quelli dati a tuo figlio che è appena caduto o che ha male alla pancia, portano con loro.

Passa che tuo figlio è sempre appiccicato a te, passa che devi tenerlo in braccio perché non cammina ancora, passa che devi dargli da mangiare perché ancora non è in grado di farlo in autonomia.

Passa che devi tradurre il suo pianto, lo stesso che vale per tutto: la fame, la sete, il sonno e la noia perché pian piano le parole prenderanno il posto dei gorgheggi, le frasi quello dei pianti.

Passa la paura di non farcela se resti da sola, quell’ansia che ti soffoca, che quasi ti toglie il respiro, perché nessuna mamma ha le istruzioni e per capire davvero, profondamente, come fare ci vuole tempo. Va bene anche l’improvvisazione, va bene anche sbagliare, va bene anche comprendere passo passo che l’unica cosa che può guidarci in questo percorso è l’amore. Ci vuole tempo per “diventare” mamma ma questo tempo prima o poi, te lo assicuro, arriverà. 

Quello che non passerà mai, questo te lo devo dire, sono i giudizi degli altri, genitori e non, parenti vicini e lontani, conoscenti e perfetti sconosciuti che non appena diventerai madre si sentiranno in diritto di dire la loro più o meno su tutto.

Mi dispiace dirtelo ma continueranno a farlo per molto tempo, forse per sempre, però tu imparerai ad ignorarli i giudizi mascherati da consigli.

Imparerai a pensare che sei tu a decidere per il bene di tuo figlio, guidata dal buonsenso e da un sentimento d’amore profondo.

Imparerai a fare spallucce, a non sentire più quella fitta allo stomaco ogni volta che il confronto con le altre madri si farà serrato.

Imparerai a perdonarti e a capire che nessuna madre è perfetta.

Passa l’affollamento di parenti in casa.

La novità diventerà routine, gli equilibri si assesteranno e tu, mamma, tornerai ad essere anche una donna.

Il video della settimana

8 commenti

Rispondi a Morena MeneghettiCancella risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Mi ci sono uscite le lacrime ripensando che sono passati gia’ 5anni da quando cullavo e avevo ansia su tutto per il primo figlio e ora mi ritrovo con il terzo figlio