Devastante e distorta: così l’Unicef definisce la nuova normalità dei nostri bambini

È passato un anno esatto dall’inizio della pandemia e oggi siamo di fronte a quella che l’Unicef ha definito come una ‘devastante e distorta’ normalità per i bambini. Proprio loro, insieme agli adolescenti, stanno pagando serie conseguenze di questa pandemia, non tanto dal punto di vista sanitario quanto da quello educativo e psicologico. Un anno fa i bambini iniziavano a scoprire cosa fosse la didattica a distanza, ma solo i più fortunati hanno potuto seguire correttamente le lezioni online. Sono aumentati anche gli stati di isolamento e depressione: i lunghi periodi di quarantena hanno costretto almeno un bambino su sette a rimanere chiuso in casa, aumentando il manifestarsi di sentimenti di ansia, isolamento e depressione. Un’esperienza, questa, che avrà conseguenze sui bambini per molti anni.

Il covid ha accorciato l’infanzia in alcuni Paesi

I problemi per i bambini, legati alla situazione del Covid, sono ancora più pesanti nei Paesi in cui il ruolo della donna è molto sottovalutato. In alcune zone del mondo, infatti, sono aumentati in questo anno i numeri dei matrimoni precoci, privando di fatto molte ragazze della loro infanzia e della loro adolescenza, con ripercussioni sulla loro salute. Questo anno di pandemia, inoltre, ha acuito alcune problematiche già esistenti in molti Paesi del mondo, dove la povertà regna sovrana. La chiusura delle frontiere ha aumentato il sentimento di razzismo e xenofobia verso quelle persone, tra cui anche molti bambini, che scappano dal loro Paese per sfuggire alla fame e alla guerra.

A fine pandemia mettere al centro i bambini

Per questo motivo, secondo l’Unicef, è necessario mettere i bambini al centro del recupero nei prossimi mesi. Per prima cosa è necessario investire nell’istruzione e dare la massima priorità alla riapertura delle scuole. Altro importante obiettivo da raggiungere nei prossimi mesi è quello di raggiungere i bambini i bambini più vulnerabili, garantendo loro i servizi essenziali. Insomma, la priorità è uscire da questa ‘devastante e distorta’ normalità e tutelare i bambini in ogni aspetto della loro vita in tutto il mondo per salvare una generazione che altrimenti sarebbe perduta.

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