Disturbi dell’apprendimento sempre più diffusi: ‘eccesso diagnostico’ secondo Daniele Novara

Se la curva delle diagnosi dei disturbi dell’apprendimento subisce un’improvvisa impennata negli ultimi anni e si discosta di molto dalle medie europee, gli esperti cominciano a porsi domande relative alla validità delle diagnosi.

Novara sostiene la tesi delle diagnosi superficiali dei disturbi dell’apprendimento

Daniele Novara, esperto pedagogista e direttore del Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la Gestione dei Conflitti, sostiene che in Italia ci possa essere un caso di eccesso diagnostico riguardo ai disturbi che invalidano l’apprendimento nei bambini.

Il problema potrebbe derivare da uno sbaglio nell’individuare il focus. Si tende ad analizzare troppo la salute neuropsichiatrica dei bambini invece di contestualizzare dei comportamenti in relazione all’educazione familiare e fornire, magari, anche solo un supporto di tipo psicologico.

I dati ISTAT danno ragione a Novara

Nell’ultimo decennio il trend statistico non fa che supportare la tesi del dottor Novara sull’eccesso diagnostico. La tendenza è infatti inversamente proporzionale: a una diminuzione del numero di studenti corrisponde un incremento del 39,9% delle certificazioni di disabilità in ambito scolastico. In particolare, una grossa fetta di questa percentuale riguarda i disturbi dell’apprendimento come la dislessia.

Gli esperti dicono che questi disturbi possono avere un’incidenza che va dall’1,5 al 3% dei bambini, ma i numeri attenzionati dall’ISTAT sono di 4-5 volte superiori alle stime mediche.
Per questo motivo, secondo il dott. Novara, 3 su 4 diagnosi di DSA potrebbero essere non solo sbagliate ma anche effettuate con estrema superficialità.

Oltre a problemi organizzativi dei corpi docente nonché di aumento della spesa pubblica, un aspetto molto importante riguarda la salute psicologica di bambini che rischiano di essere etichettati e convinti di avere un problema che, probabilmente, avrebbe bisogno di un supporto medico completamente diverso.

Anche il professore Michele Zappetta aveva lanciato l’allarme contro l’eccesso di diagnosi, già qualche anno fa: se da un lato è giusto indagare queste problematiche sin dall’infanzia per poter intervenire, dall’altro lato è giusto non giungere a diagnosi affrettate, che poi si rivelano errate.

Il dubbio delle diagnosi affrettate ed errate non può non sollevare una delicata riflessione che dovrebbe essere approfondita d più fronti: medico, scolastico e familiare.
Ogni bambino dovrebbe contare su una corretta individuazione di un eventuale problema e di un altrettanto supporto adeguato.

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