Ecuador: una fascia porta bebè per combattere la malnutrizione

L’associazione Vivir ha avviato una collaborazione con l’agenzia di pubblicità Ogilvy Colombia. L’obiettivo del sodalizio è quello di contribuire a combattere la malnutrizione infantile nello stato dell’Ecuador, riducendo l’impatto di questa situazione sulla salute di molte persone.

L’iniziativa, tuttora in corso, al quale le due realtà hanno dato vita consiste nella fabbricazione e successiva distribuzione di fasce porta bebè tradizionali che hanno la peculiarità di avere delle decorazioni con le quali le neo mamme possono tenere sotto controllo la crescita dei figli. Le decorazioni infatti seguono le tappe di crescita previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Combattere la malnutrizione rispettando la tradizione locale

L’aspetto più importante di questa iniziativa è la capacità di raccogliere le tradizioni locali per favorire la cura della salute dei bambini: le donne dell’Ecuador infatti sono solite portare i loro neonati sulle spalle usando delle fasce porta bebè (che a dire il vero si sono ampiamente diffuse anche in Occidente).

Con le coperte distribuite da Ogilvy e Vivir, le donne usano uno strumento che è loro familiare e che consente anche di controllare che la crescita del bambino sia regolare facendo riferimento agli standard dell’OMS, piuttosto che ad elementi che possono portarle a fare cattive valutazioni dello stato di salute dei loro bambini. Le fasce bebè sono variamente decorate, ma sempre si ispirano all’arte locale.

La malnutrizione infantile: un problema serio

In Ecuador la malnutrizione infantile non è così rara ed è diffusa soprattutto nelle zone geografiche più isolate, dove i controlli medici sono meno frequenti, l’alimentazione più monotona, la resistenza alla medicina tradizionale più forte. Si calcola che addirittura un bambino su tre debba affrontare questo problema.

Il progetto della fascia porta bebè sta dando i suoi frutti: ha permesso di individuare diversi casi di malnutrizione e ha incentivato l’accesso agli ambulatori pediatrici da parte di alcune donne.

Fonte immagini: Asociación Vivir ONG e Ogilvy Colombia

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