Educazione emotiva: da settembre le life skills saranno inserite nel programma didattico

Sono denominate life skills e di fatto rappresentano le competenze non cognitive. In questo ampio insieme trovano spazio l’empatia, il pensiero critico, la creatività, la capacità di adattamento, l’abilità di lavorare in gruppo e interagire con gli altri, il problem solving, la facoltà di prendere decisioni o decision making, e ancora la gestione dello stress. Tutte queste fondamentali materie di vita quotidiana fanno parte dell’educazione emotiva e verranno inserite nel piano didattico delle scuole italiane da settembre.

Le competenze non cognitive a scuola

Le così dette life skills sono competenze e capacità ampiamente ricercate nel mondo del lavoro ma apprese solitamente in maniera libera e spesso fai da te. Soltanto l’esperienza di vita e le diverse attività lavorative trasmettono questo fondamentale bagaglio.

Dal prossimo anno non sarà però più così. Le competenze non cognitive saranno infatti inserite in modo stabile nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado.
È stata la Camera dei Deputati infatti a stabilire quasi all’unanimità questa importante novità didattica (qui il documento completo)

In attesa di avere l’approvazione definitiva da parte del Senato si punta con questo intervento a creare profili meglio adesi al mondo moderno e più preparati a calarsi agevolmente nella complessa realtà del lavoro.

Il progetto scolastico delle life skills

Le principali abilità sociali e personali ascrivibili al termine life skills saranno dunque insegnate a scuola dal 2022-2023.

Il progetto prevede per il momento uno sviluppo su un periodo di tre anni in cui oltre alle suddette capacità saranno trasmesse anche nozioni di memorizzazione, facoltà di apprendimento, capacità logica, resilienza, autodeterminazione, senso di efficacia, e molte altre capacità in grado di aiutare i giovani di oggi ad adattarsi al meglio al complesso mondo in cui ci troviamo.

Gli stessi docenti coinvolti nel programma verranno preparati e adeguatamente formati, così da trasmettere concetti e competenze in grado di plasmare bambini e adolescenti per il mondo degli adulti.

Sarà infatti la fascia d’età compresa tra i 6 e i 16 anni quella a cui il progetto è rivolto. In tal senso si è infatti espresso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha studiato l’intero progetto.

L’OMS ha riconosciuto in questo programma di insegnamento delle life skills un mezzo con cui rendere adulti migliori i bambini e i ragazzi di oggi, conferendo loro un’educazione e uno spirito critico che ne accrescano facoltà sociali e capacità personali. Proprio una più corretta gestione delle proprie emozioni, abbinata ad una capacità di comunicazione funzionale e ad una più completa conoscenza di sé stessi sono i principali obbiettivi a cui questo programma mira fin dalle sue battute iniziali.

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