Endometriosi, sempre più donne ne soffrono

Il numero delle donne affette da endometriosi è in costante aumento, ma la Regione Lombardia ha avviato un’importante campagna informativa al fine di ricorrere all’intervento ginecologico sin dai primi sintomi dell’infiammazione.

Endometriosi, una delle maggiori cause di infertilità femminile

L’endometriosi è una delicata patologia la quale può, se non curata nei primi stadi, causare progressivi dolori sempre maggiori, soprattutto durante i giorni del ciclo mestruale, una patologia che è oggi considerata una delle maggiori cause d’infertilità femminile.

Attenzione però: infertilità non significa sterilità, quindi una serie di terapie mirate alla risoluzione complessiva della patologia potrà ridare alla paziente ottime chance di ritrovare la propria voglia di maternità.

Sensibile alla prevenzione di patologie tipicamente femminili, la Regione Lombardia ha iniziato quindi una campagna specifica sulla lotta all’endometriosi iniziando prima con un’analisi statistica.

Tale studio, approfondito in ambito ginecologico, ha evidenziato la portata del fenomeno: solo nella regione Lombardia l’endometriosi colpisce ogni anno 160.000 donne, ovviamente in età riproduttiva, l’endometriosi è una patologia che si manifesta proprio durante le fasi di ovulazione divenendo particolarmente dolorosa in alcuni momenti.

La campagna della Regione Lombardia

In seguito alle evidenti diffusioni di questo disturbo, in molti casi invalidante durante i momenti del ciclo, la Regione Lombardia, in simbiosi con le Associazioni di pazienti ĆNDO (sigla che definisce l’Associazione Italiana Dolore Pelvico ed Endometriosi), ha iniziato una politica rivolta ad una maggiore attenzione soprattutto rivolta nei confronti di quelle pazienti che rientrano nella categoria della cronicità patologica.

L’assessore regionale al welfare, Giulio Gallera, ha dato il via ad una ricerca per capire sino a che punto l’endometriosi cronica può divenire invalidante soprattutto dal punto di vista psicologico di pazienti che, durante le fasi di dolore acuto, necessitano di supporti specialistici importanti.

Ciò è volutuo al fine di migliorare le condizioni di vita di queste donne, aumentando innanzitutto la prevenzione e la scoperta della patologia nelle prime fasi prima dell’acutizzarsi della stessa.

In seconda analisi la Regione ha implementato la ricerca anche in ambito di ricerca internazionale al fine di fornire a medici e pazienti tutti gli strumenti possibili al fine di rendere il quotidiano di queste pazienti migliore, un modo per non abbandonare donne spesso sole con la propria sintomatologia, le proprie paure, il timore di non poter avere figli.

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