All’estero con i bambini: precauzioni e vaccini utili prima della vacanza

L’estate è alle porte e la voglia di viaggiare aumenta. Per chi può permetterselo le mete esotiche sono le più ambite: atmosfere da sogno, sole, mare, culture diverse aiutano a staccare la spina dalla solita routine quotidiana e a ritemprare mente e spirito.

Le mamme e i papà che non vogliono rinunciare a questo tipo di vacanza e che vogliono portare con sé i bambini devono prendere alcuni essenziali accorgimenti.

Viaggi internazionali: quali sono i rischi per i bambini

L’Organizzazione Mondiale del Turismo comunica che nel 2016, oltre diciotto milioni di italiani sono partiti in vacanza verso mete straniere e tra questi, quasi due milioni erano bambini.

Il turismo internazionale negli ultimi anni sta crescendo a vista d’occhio, ma a questo incremento non corrisponde un’altrettanta adeguata informazione sui rischi per la salute dei bambini e sulle possibili vaccinazioni.

Bisogna ricordare che il sistema immunitario infantile è più delicato rispetto a quello adulto. Le infezioni più comuni che colpiscono i più piccoli durante il soggiorno in terre esotiche sono dissenteria, epatite A, salmonellosi, febbre gialla e malaria.

Alcune di queste malattie sono difficili da debellare, ma possono essere prevenute con gli adeguati vaccini.

Quali sono le vaccinazioni cui sottoporre il bambino prima di un viaggio all’estero

A seconda della meta di destinazione, le vaccinazioni richieste possono essere differenti. Se ad esempio si parte per l’America del Sud è opportuno vaccinare il bambino contro tifo e febbre gialla, malattie endemiche particolarmente presenti soprattutto nelle zone del Paraguay e del Brasile.

Se invece si opta per le mete africane sono richieste vaccinazioni per la malaria e l’epatite A.

Per verificare quali vaccinazioni sono obbligatorie e quali sono le precauzioni da prendere ci si può recare agli uffici vaccinali per il turismo, facenti capo al Ministero della Salute oppure al Centro di collaborazione di medicina del turismo, coordinato dall’OMS.

Non solo piccoli turisti: il caso dei VFR (Visiting Friends and Relatives)

Nel nostro Paese non esistono soltanto bambini che partono in vacanza con mamma e papà, ma anche piccoli viaggiatori, provenienti da paesi lontani, che in estate tornano con i genitori a trovare parenti e amici nella loro terra d’origine, i cosiddetti VFR.

Di questa particolare categoria si sta parlando proprio in questi giorni al 74° Congresso della Società Italiana di Pediatria, dove medici e pediatri si stanno battendo per una maggiore ed efficace campagna di informazione e prevenzione.

I VFR infatti sono bambini maggiormente esposti a rischio di infezione rispetto ai bambini italiani, poiché solitamente rimangono per lunghi periodi nel Paese dei loro parenti e il più delle volte le loro culture d’origine non sono sufficientemente aggiornate sui protocolli di vaccinazione.

Spesso anzi malattie abbastanza resistenti come la malaria, vengono sottovalutate perché i loro effetti possono comparire anche intere settimane dopo l’incubazione.

Per i bambini viaggiare è un’esperienza fondamentale, ma per far sì che sia divertente e istruttiva, bisogna innanzitutto tutelare la loro salute.

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