Gender reveal party: il business delle emozioni a caro prezzo

Se vi dicessi che si può rimanere incinta, affrontare l’intera gravidanza e perfino partorire senza condividerlo sui social?

Suonerebbe decisamente anacronistico, no? Roba da fricchettoni. Tipo la battaglia per tenersi i peli sotto le ascelle, non ha senso, magari se ne può apprezzare l’ideale astratto, ma nel 2022 il pelo va tolto e la gravidanza va condivisa.

E vi dirò di più: la gravidanza va calendarizzata. E non sto parlando di ecografie e appuntamenti con l’ostetrica, mi riferisco a tutti gli eventi mondani che gravitano attorno al pancione. Tirate fuori un’agendina griffata e cominciate a segnarvi le date.

La spettacolarizzazione della gravidanza

Innanzitutto non appena la panza diventa abbastanza evidente e a prova di scatto, bisogna mettersi in posa. Questo è il momento perfetto per il primo grande passo: l’annuncio sui social. Vedete voi quale ruolo assegnare al vostro partner: paggetto, reggi panza, pittore di cuori, cavaliere in ginocchio; lui non è poi così importante.

La cosa fondamentale è che la vostra pancia si veda bene e, se così non fosse, per una volta nella vita, respirate a fondo e concedetevi di rilassare l’addome. Se necessario gonfiatelo anche un peletto: se deve vedè!

Il Gender reveal party : la moda del momento

E dopo l’annuncio è subito ora di organizzare il primo evento vero e proprio, quello più atteso di tutti, il più in voga, quello per cui vale la pena indebitarsi e invertire la rotazione dell’asse terrestre: il Gender Reveal Party. La moda del momento. La festa in cui si rivela al mondo intero, o forse in primis ai genitori (superflui dettagli), il sesso del nascituro.

Solitamente si incarica un familiare o un amico fidato di custodire l’informazione e di collaborare all’organizzazione. Esistono svariati modi per rendere epico il momento della rivelazione, ma vi prego, non fermatevi a dei banali palloncini colorati o ad una torta fai da te con il ripieno rosa/azzurro o peggio ancora al cannone spara coriandoli da pochi euro. Tutto già visto, banale e sorpassato. Se volete fare sul serio dovete esagerare. Ricordatevi: la gravidanza è un fottuto business e come tale il troppo non è mai abbastanza.

Il gender reveal party di Chiara Nasti : l’apoteosi dell’ostentazione

Prendiamo l’influencer Chiara Nasti, lei sì che ha saputo come fare. Insieme al compagno Zaccagni, calciatore della Lazio, per l’occasione ha affittato l’intero stadio Olimpico riempiendolo di parenti, amici e qualche ospite d’eccellenza. Tutti in tiro e pronti per assistere alla rivelazione.

Zaccagni ha tirato un rigore a porta vuota (che poi a quel punto, già che c’erano, lo potevano pagare mezzo portiere per buttarsi a terra e fingere fosse un vero goal), sul maxi schermo è comparsa l’accecante scritta: “IT’S A BOY!” (lo so, lo so, la corrente costa ed esistono persone che se non chiudono la luce transitando da una stanza all’altra si beccano le maledizioni, ma ahimè non è questa la sede per parlarne).

Restiamo sul pezzo: dal cielo sono piovuti una miriade di coriandoli azzurri che hanno coperto il prato e a quel punto è scesa in campo lei, la NastiLove, in tutto il suo splendore con trucco e parrucco impeccabili e qualche lacrima come ornamento. La coppia si è riunita a centro campo tra baci, abbracci e un trilione di scatti per il web (o forse per l’album di famiglia, mmmh non lo so, si fanno ancora gli album di famiglia?). Poi tutti a casa a riguardarsi in video. Wow, che emozione!

Ma quando i riflettori si sono spenti cos’è successo? Via di post su Instagram, una discreta bufera mediatica durante la quale alcuni folli antiquati hanno sostenuto che i due avessero esagerato e avanti con battibecchi, interviste e qualche gossippata. Tutto perfetto. Ora la coppia merita davvero una breve pausa e poi in un attimo sarà ora di pensare al baby shower. Io per l’occasione mezza telefonata a Queen Elisabeth la farei, metti che abbia una coroncina da sponsorizzare…

Il business è business e non conosce sosta.

La gravidanza dura solo nove mesi, non c’è tempo da perdere

Bisogna attaccare, spingere sui social, fotografare, condividere e se ti resta del tempo, perché no, partecipare anche ad un corsetto preparto e fare quattro bracciate al corso nuoto gestanti, ovviamente con un costume premaman all’ultimo grido. Sennò in vasca che ci entri a fare?

Ma torniamo al Gender Reveal Party. Da dove arriverà mai questa trovata geniale e tutto questo folclore?

Se dico Mc Donald’s, burro d’arachidi e barbecue, voi a che pensate?

Oh yes, l’America. La grande America che ancora una volta influenza la nostra piccola Italia. Oltre oceano c’è addirittura chi per il proprio Gender Reveal Party ha fatto volare aerei nel cielo, illuminato ruote panoramiche, organizzato lotte tra maxi pupazzi, scomodato gli alligatori, insomma a confronto siamo ancora dei dilettanti. C’è ancora molta strada da fare. La gravidanza è un’onda che va cavalcata, un’onda da milioni di follower, mettetevelo bene in testa se avete intenzione di fare un figlio.

Bene, ed ora che sono arrivata al culmine dell’assurdità delle mie affermazioni, e che presa dall’enfasi quasi ci sto credendo, per salvarmi la pelle dovrei dire che sto scherzando e che sostengo l’esatto contrario di tutto ciò che ho affermato. Ma sapete che c’è? Non sarei credibile. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

A suo tempo ho costretto il mio compagno ad imparare un balletto per l’annuncio social della gravidanza, vanto un discreto numero di foto con il pancione e, udite udite, ho organizzato pure una sottospecie di Gender Reveal Party (ignara che avesse questo nome così cool).

Vi svelerò anche un segreto, ma vi prego vivamente di tenerlo solo per voi: ho usato il cannone spara coriandoli, proprio quello che vi ho esortato a non comprare, per fortuna c’erano solo mia madre e mia sorella. Con che faccia posso farvi dunque la morale? La mia no di certo. Non sono la persona giusta per invitarvi ad essere sobrie e a vivere la dimensione più intima della vostra gravidanza, ma se vi va potremmo parlare di emozioni, con quelle me la cavo abbastanza bene.

Vivere la gravidanza : tra spettacolo sui social ed emozioni reali

Al giorno d’oggi tendiamo un tantino a pilotarle, a spingere sull’acceleratore e ci ostiniamo a scattare infinite foto di momenti unici, momenti che non siamo più solo in grado di vivere. Talvolta ci scordiamo cosa voglia dire chiudersi nel bagno di casa nostra, attenzione non per i selfie, solo per fermarsi qualche istante a pensare.

A riflettere su che meravigliosa condizione e quale immenso privilegio sia la gravidanza. Ascoltare le emozioni che abbiamo nel cuore e che di giorno in giorno si fanno spazio anche nella nostra pancia. Emozioni che per quanto cercheremo di ‘buttar fuori’, resteranno lì: solo dentro di noi. Certi momenti non hanno un fermoimmagine, vanno lasciati scorrere. Serve un passo indietro per riuscire a guardare oltre, lo so è un paradosso, ma se ci pensate bene ha il suo senso.

Che voi siate la reginetta dell’Olimpico o la Cenerentola del piccolo regno di casa vostra, non ci sarà molta differenza. Sarete in entrambi i casi madri: boccheggerete in sala parto, vivrete dei veri e propri scleri notturni, vi addormenterete sfinite con la bocca aperta e con un seno più gonfio dell’altro, vostro figlio rigurgiterà sui vostri capelli che siano fluenti boccoli biondi o un cespo crespo di insalata e sarete così sfatte che vi scorderete anche dell’ormai passato ma perfetto Gender Reveal Party che avete allestito.

La gravidanza è sopra ogni cosa un insieme di emozioni indescrivibili e preziose che grazie al cielo sfuggono da ogni tipo di business e di intelligenza artificiale. Se siamo in grado di riconoscerle e di apprezzarle allora chissenefrega, festeggiamo pure il nostro Gender Reveal Party come ci pare: con due spicci e quattro amici, o con un trilione di euro e due milioni di follower.

Ogni tanto ricordiamoci solo che a sinistra dell’acceleratore qualche vecchio saggio ci ha messo il freno. 😉

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