‘Genitori servi dei propri figli’: l’analisi di Crepet sui giovani d’oggi

Miliardi di sì ai figli, non c’è un no, non c’è un 4, nemmeno una bocciatura. Una generazione senza speranza”. Le parole talvolta anche dure dello psichiatra e saggista Paolo Crepet sulle dinamiche giovanili parlano anche dell’attualità: di youtuber che lanciano sfide, di nuove trasgressioni e di rapporti tra genitori e figli sempre più distanti.

Autoisolamento e perdita di speranza: i due aspetti predominanti dei giovani

È lapidaria la considerazione di Crepet, uno dei più rinomati analisti della condizione giovanile che, con l’uscita del suo nuovo volume “Prendetevi la luna” contesta non solo gli atteggiamenti dei giovani ma anche quelli genitoriali del giorno d’oggi.

Secondo il noto psichiatra, i genitori super controllanti e sempre presenti per ogni fase della crescita dei figli rischiano di minare la sicurezza in loro stessi.

Il concetto espresso all’interno del suo libro parla chiaro: i ragazzi non hanno più voglia di credere in qualcosa, di interagire ed esplorare il mondo circostante. Le nuove tecnologie, con accessori sempre più alienanti e proni all’autoisolamento, poi la pandemia e la sua didattica a distanza, infine il progressivo appiattimento del rapporto generazionale fra adulti e giovani hanno portato alla condizione attuale, quella fatta da ragazzi sempre più soli, distaccati dalla realtà e dalle relazioni umane.

Nuove generazioni verso le crisi del passato

Crepet fa riferimento a situazioni disastrose del disagio giovanile del passato, far cui l’epidemia di eroina degli anni Settanta e il dilaniare del terrorismo per identificare le dinamiche odierne.

Parole e accostamenti forti per rendere il concetto vivo e allarmante: il disagio giovanile non può più essere ignorato. Un disagio contraddistinto dall’alienazione, dalla possibilità di poter ottenere tutto così facilmente da far scaturire una perdita di interesse nel prossimo e nei propri obiettivi.

Crepet parla dei nuovi mezzi di comunicazione, dei social e della loro struttura volta a interconnettere gli user virtualmente, permettendo loro di dimenticarsi di come ci si possa intrattenere nella realtà; parla dell’aspetto sessuale che oggi è reso talmente banale tramite l’accesso facilitato alla pornografia, anche in giovane età, da far cadere il concetto stesso di erotismo e il desiderio sessuale in sè.

L’analista e psichiatra delinea quindi un quadro che continua ad evolversi, servo dell’avanguardia ma a discapito del futuro dei giovani e della loro libertà, la loro voglia di scoprire e scoprirsi.

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