Insegnare le norme di primo soccorso ai bambini

Qualche giorno fa la notizia che a Roma un bambino di 10 anni, vedendo la madre svenire durante la guida, non si è perso d’animo, ha preso il suo cellulare e ha chiamato il numero per le emergenze.

Un bambino ha salvato sua madre

La donna, rendendosi conto di non sentirsi bene, ha prontamente accostato l’auto prima di perdere i sensi. Il ragazzino ha avviato la “macchina dei soccorsi”, salvando la vita alla mamma che, a causa della posizione, avrebbe potuto avere grandi problemi di respirazione.

Questo evento mi ha fatto riflettere sulla necessità di insegnare a mia figlia norme basiche di pronto soccorso, perché abbia il sangue freddo, se succede qualcosa a lei o a chi le sta intorno, di non spaventarsi e chiedere aiuto.

Come spiegare il primo soccorso ai bambini

Ecco alcuni consigli:

  1. Spiega a tuo figlio lo scopo del primo soccorso ai bambini (soccorrere qualcuno con tagli, ferite, colpi, punture di insetto, vertigini, etc.);
  2. Spiegagli la differenza tra una situazione che rappresenta un’emergenza oppure no. Fagli un esempio chiaro: una ferita su un ginocchio non è un’emergenza, mentre quando una persona sviene, sì.
  3. Quando il bambino sa come riconoscere un’emergenza, è bene spiegargli come chiedere aiuto. Magari salva sul telefono il 112 che reindirizzerà la chiamata al servizio di soccorso adeguato.
    In ogni caso, salva sul tuo telefono il contatto ICE (In Caso di Emergenza), in modo che, in caso di bisogno, i soccorsi sappiano chi avvertire.
    Ovviamente spiega bene al bambino l’importanza di chiamare il 112 solo in caso di grave emergenza, non deve sembrare un gioco!
  4. Fai con lui dei giochi di ruolo, come suggerisce la dottoressa Natasha Balbas. Poni domande, sotto forma di gioco, su diverse situazioni in cui potrebbe trovarsi. In questo modo evidenzierai la differenza tra situazione ordinaria e situazione di emergenza. Ad esempio: “Cosa fai se un bambino cade e si sbuccia il ginocchio?”, “E se invece il bambino cade e non si sveglia?”. Il bambino, durante il gioco, deve capire a fondo la differenza tra le due circostanze.

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