La storia del piccolo grande Giovanni nato di 815 grammi

Ieri la Giornata Mondiale della Prematurità, oggi la testimonianza di un piccolo grande guerriero di 815 grammi.

Paola Greselin ha partorito di appena 25 settimane. Giovanni è nato il 7 settembre di un anno fa, ha pesato 815 grammi e 685 con il calo fisiologico in 32 centimetri di vita. Il loro calvario è stato molto lungo: 88 giorni in terapia intensiva al San Bortolo di Vicenza e successivamente all’ospedale Alto Vicentino di Santorso.

Ospedale Santorso: 137 nati pretermine nel 2016

«A settembre 2016 sono già 137 i neonati pretermine nel nostro ospedale – informa il primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Santorso Marcello Scollo – Quest’anno supereremo il numero di prematuri del 2015 ma siamo comunque in linea con i dati nazionali. Nel 2016 il neonato più piccolo nato pretermine pesava appena 495 grammi. Per i genitori che si trovano in questa situazione la nostra Ulss ha previsto un percorso di psicologia clinica e un follow up fino al compimento dei 3 anni. La mamma ha poi a disposizione una stanza in ospedale per poter stare accanto al suo bambino».

All’ospedale Alto Vicentino una mostra sulla prematurità

L’ospedale Alto Vicentino si impegna per sensibilizzare famiglie e società sul tema della prematurità e a questo proposito, in occasione della giornata mondiale celebrata ieri, ha allestito una mostra fotografica in cui tra i protagonisti ci sono anche mamma Paola e il piccolo grande Giovanni. 

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45 commenti

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  1. Anche il mio Amore nato un po presto. …Vi dedico queste due righe mettetela a bellissima: Vi siete mai chieste come vengano scelte le mamme dei prematuri?
    Io immagino Dio che dal cielo guarda verso la terra. Mentre osserva chiede ai suoi angeli di prendere delle note su un librone gigante.
    “Rossi Maria, a lei mandiamo un maschietto, e come santo patrono San Matteo. Bianchi Anna, a lei una bimba, santo patrono direi Santa Clelia. Verdi Giuseppina, a lei gemelli, come santo patrono mandale San Gerardo, quello è abituato alle parolacce!”
    Dopo un po’ da un altro nome all’angelo e aggiunge: “A lei mandiamo un prematuro.”
    L’angelo è curioso: “Perchè proprio a lei Signore? E’ così felice!”
    Dio replica: “Proprio per quello! Secondo te potrei mandare un prematuro ad una mamma che non sa ridere? Sarebbe crudele.”
    “Ma avrà abbastanza pazienza?” chiede l’angelo.
    “Non voglio che abbia troppa pazienza, non vorrei naufragasse in un mare di autopietà e disperazione. Dopo che lo shock e la rabbia passeranno saprà affrontare il tutto. L’ho osservata oggi, ha quel senso di sè e di indipendenza così raro e necessario in una madre. Vedi, il bimbo che le manderò ha un mondo a sè e lei dovrà portarlo fuori da quel mondo, e non è una cosa facile.”
    “Ma Signore, non è neanche credente!”
    Dio sorride: “Non importa, mi prenderò cura del problema. Ma questa donna è perfetta, ha la giusta dose di egoismo.”
    L’angelo è stupito: “Egoismo? Da quando in qua l’egoismo è diventato una virtù?”
    Dio annuisce: “Se occasionalmente non riuscirà a staccarsi dal suo bimbo, non potrà mai farcela. Sì, donerò a questa donna un prematuro. Lei non lo sa, ma sarà invidiata, non darà mai niente per scontato, non considererà mai un passo come una cosa normale. E quando il suo bimbo la chiamerà mamma per la prima volta, saprà di aver osservato un miracolo. Le permetterò di vedere le cose chiare come le vedo io, l’ignoranza, la crudeltà, il pregiudizio, ma lei sarà superiore a tutto ciò. Non sarà mai sola, io sarò al suo fianco ogni minuto di ogni giorno.”
    “E per quanto riguarda il santo patrono?” chiede l’angelo ancora con la penna in mano.
    Dio sorride: “Sarà sufficiente uno specchio.”