La voce e il cuore della mamma per aiutare i bimbi prematuri

Per definizione un bimbo nasce prematuro quando il parto avviene prima delle 37 settimane di gestazione; mentre un bimbo che nasce più vicino a questo termine non rischia di incorrere in complicanze gravi, man mano che ci si allontana (si parla addirittura di 12 settimane di anticipo) il piccolo deve affrontare più problemi, da quelli respiratori a quelli cognitivi.

La recente letteratura medica ha dimostrato che anche i bambini prematuri nati intorno alle 22 settimane hanno maggiori possibilità di sopravvivere rispetto al passato, ma il cammino per arrivare ad uno sviluppo completo sarà, per loro, tutto in salita. Una delle complicanze più comuni, che dovranno affrontare quando saranno più grandi, è la difficoltà di apprendimento, in particolare in ambito scolastico.

Quali le difficoltà per i bambini nati prematuri?

Solo in una piccola percentuale di casi i piccoli che nascono ad una grande distanza dal termine presentano una maturazione cerebrale completa, per tutti gli altri tale maturazione è incompleta.

Al fine di migliorare ulteriormente le possibilità dei neonati prematuri di crescere e svilupparsi senza problemi, il Brigham’s and Women Hospital di Boston ha intrapreso uno studio sul cervello dei piccoli nati da 5 a 15 settimane prima del termine (40 settimane).

Si è notato che per i bimbi in cui la maturazione cerebrale non è ancora del tutto completa, l’ambiente circostante è un fattore fondamentale.

La voce della mamma nell’incubatrice: una terapia che è già magia

Si sa che il contatto con la mamma è importante per ogni neonato, ma per un nato prematuro lo è ancora di più, perché il suo percorso di crescita si è interrotto bruscamente. I ricercatori hanno quindi deciso di esporre i piccoli nati pretermine alla voce della loro mamma e al suono del suo battito cardiaco.

Come è stato possibile?

Installando, all’interno delle incubatrici, dei piccoli altoparlanti, che diffondevano i suoni registrati.

La “terapia” è stata portata avanti per tre ore al giorno, in aggiunta al contatto con la mamma.

Il risultato…

Alla fine dell’esperimento è stato riscontrato che nei bambini esposti ai suoni tipici del grembo materno la corteccia cerebrale uditiva era maggiormente sviluppata.

Grazie a questi risultati i medici e le famiglie dei piccoli prematuri hanno a disposizione uno strumento in più per aiutarli a crescere nel migliore dei modi. 

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10 commenti

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  1. Rache …..noi 3 mesi e anche se non c’erano gli auto parlanti arrivavo incubatrice chiusa super ovattata …,,lei apriva i suoi occhioni appena io le dicevo SCRICCIOLA DI MAMMA STAI DORMENDO?
    Che ricordi!!!!😍

  2. Anche io confermo…lei era spaventatissima solo quando la accarezzavo andava meglio …ora a 15 mesi ed ancora la notte si sveglia urlando di paura …io la accarezzo e va’ meglio

  3. Posso confermarlo. .. ci sono passata con secondo genito. .. sentivo e capivo che quando li tenevo la manina lui capiva subito che sono io. .. andato tutto bene. .. dopo 6 giorni dimesso e oggi ha 22 mesi fra poco…. è vivace e molto dolce … Ama tantissimo le coccole e i bacini.