L’aspartame, un dolcificante artificiale che è meglio evitare

Che sappiamo poco di quello che mangiamo, ormai è un dato di fatto. A meno che non si tratti di prodotti naturali e biologici al 100%, con provenienze certificate, meglio ancora se a km zero, ogni volta che si mette mano agli scaffali del supermercato è lecito farsi venire qualche dubbio.

In particolare, lo zucchero e i dolcificanti in genere sono sempre sotto tiro. Negli ultimi anni al centro delle polemiche c’è l’aspartame, usato al posto dello zucchero perché in grado di ridurre drasticamente le calorie, dolcificando circa 200 volte in più. Ma sappiamo esattamente di cosa si tratta?

L’aspartame è un edulcorante artificiale, ottenuto da due aminoacidi, la fenilalanina e l’acido aspartico. Secondo studi condotti dalla Fondazione Europea Ramazzini (FER), se assunto in grandi quantità, è dannoso per la salute, addirittura cancerogeno. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), però, ribadisce che la dose giornaliera di 40 mg per ogni kg di peso corporeo non provoca alcun disturbo.

Oggetti di una nuova indagine condotta quest’anno, sono stati, però, i metaboliti dell’aspartame: la fenilalanina e il metanolo, che all’interno del corpo, si trasforma in formaldeide (che a sua volta genera acido formico, il veleno delle formiche). La Dga di 40/mg/kg/giorno è stata ritenuta idonea, ma con una nuova clausola: l’aspartame dev’essere vietato ai soggetti affetti dal raro difetto metabolico della fenilchetonuria. Il Cnsa (Comitato nazionale per la sicurezza alimentare), comunque, ha insistito sulla necessità di monitorare costantemente tali analisi.

Sta di fatto che l’aspartame, in Europa, era vietato nell’uso alimentare fino al 1981, ma ora è presente in moltissimi prodotti che finiscono sulle nostre tavole: bibite e bevande light, prodotti di pasticceria, yogurt, gelati magri, caramelle e gomme da masticare senza zucchero, linee dietetiche.

Stando alla FDA (Food and Drug Administration – Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali), l’aspartame causerebbe danni non nell’immediato, ma a lungo termine. In particolare gli effetti collaterali possono essere: dolori addominali, difficoltà respiratoria, bruciore agli occhi e alla gola, ansia, palpitazioni e irritabilità, ipoglicemia o iperglicemia, e molti altri ancora anche di grave entità.

Detto tutto ciò, quindi, appare chiaro come, a scanso di equivoci, sia meglio evitare merendine confezionate o bevande, soprattutto se sono light (che, nella maggior parte dei casi, contengono dolcificanti artificiali per ridurre le calorie) e in particolare nei bambini al di sotto dei 3 anni.

Leggiamo attentamente la lista degli ingredienti: l’aspartame è indicato anche come E951 e, in generale, cerchiamo di non abituare il nostro bambino al gusto troppo dolce.

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