Lilli Gruber e la scelta di non avere figli: una riflessione sulla maternità

Ci sono donne che non possono avere figli, e poi ci sono quelle che decidono di non averne. È il caso della nota giornalista Lilli Gruber, che si è raccontata e ha voluto spiegare le sue motivazioni al ‘Corriere della Sera’. Ha affrontato quello che ad oggi sembra essere ancora un tabù, e cioè la scelta della non maternità, spiegando innanzitutto che la sua identità di donna non è passata attraverso questa strada, ma che ha saputo trovare nuove forme di amore.

La non maternità e la scelta consapevole delle donne

Spesso, quando non si hanno figli, ci si sente dire ‘tu non puoi capire’. È da questa considerazione che è partito il racconto di Lilli Gruber.
La giornalista ha voluto specificare al podcast del Corriere della Sera “Mama Non Mama – Dialoghi sulla Maternità”, come la convinzione che una donna che sceglie di non mettere al mondo figli abbia rinunciato a qualcosa, si fondi su un presupposto errato.
Sottolinea quanto si applichino due pesi e due misure per uomini e donne, perché lo stesso discorso non viene fatto al maschile. ‘Si tratta di un ragionamento anacronistico’, dice.

L’intervista di Lilli Gruber: è stata una scelta

La Gruber ha spiegato molto chiaramente a Barbara Stefanelli del Corriere il suo ragionamento.
Partire dal presupposto, dice, che solo attraverso la procreazione una donna si completi, significa fare ‘un pessimo servizio alle donne stesse’.

All’età di 64 anni la Gruber si considera e si sente una donna realizzata che ha scelto altre forme d’amore, come ad esempio quella per il suo lavoro e per le persone care.
Soprattutto non crede di aver rinunciato a qualcosa, e quando si sente dire di non poter capire perché non è mamma, risponde con fermezza. ‘Capire cosa? La maternità non dona l’illuminazione dell’esistenza’.
Naturalmente il presupposto di questo ragionamento è che la donna scelga liberamente e senza rimpianti di non diventare mamma.

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