Malta, aborto negato a una turista: donna americana rischia la vita

A Malta una turista americana che si trovava in vacanza sull’isola ha rischiato la vita per l’impossibilità di praticare un aborto. Ora il trasferimento in Spagna.

L’arrivo a Malta e il successivo aborto spontaneo

Andrea e Jay erano arrivati qualche giorno prima a Malta per trascorrere le vacanze : poco dopo Andrea aveva avuto un’emorragia e si era recata in ospedale dove era stata rassicurata sulla salute del bambino. Purtroppo dopo 2 giorni, la donna è stata sottoposta ad una ecografia nella quale si è evidenziato il distacco parziale della placenta.

8 ore dopo essere tornata a casa, la donna è tornata in ospedale e una nuova ecografia ha mostrato che nonostante l’esaurimento del liquido amniotico contenuto nella placenta il cuore del bambino batteva ancora e questo rendeva impossibile per i medici praticare l’interruzione di gravidanza.

Andrea, però rischiava la setticemia, una condizione che può portare anche alla morte. Ora per completare l’aborto in condizioni di sicurezza è stata trasferita in Spagna.

Malta e l’aborto vietato per legge

L’isola di Malta è uno dei pochi stati europei oltre a Polonia, Ungheria, Slovacchia, dove l’aborto è reato. Ma a Malta è vietata completamente l’interruzione volontaria della gravidanza, anche in caso di rischio per la vita della donna : i medici che per qualunque motivo praticassero una interruzione di gravidanza, rischiano di finire in prigione per un minimo di 4 anni. La legge che impone il divieto di aborto si rifà alla lunga e consolidata tradizione cattolica dell’isola.

Questa legge ha messo recentemente in pericolo la vita della turista americana che era in gita a Malta : a 16 settimane di gravidanza si è trovata di fronte ad un aborto spontaneo. Un problema che si era già presentato in passato quando un’altra donna venne trasferita in un ospedale in Francia.

I medici dell’ospedale maltese dove si è recata la donna non potevano portare a termine l’aborto in quanto nonostante non ci fossero più speranze di salvare il feto, il suo cuore batteva ancora.

Le parole del marito

Jay Weeldreyer, il marito della donna, è stato intervistato dalla televisione inglese mentre attendeva che si sbloccasse la situazione per il trasferimento : solo in caso di perdita del battito i medici dell’ospedale maltese sarebbero intervenuti.

Ha inoltre spiegato che avevano fortemente voluto questo bambino, ma purtroppo ormai sanno già che non sarà più possibile, per cui è necessario che adesso la moglie non corra il rischio di setticemia. Fortunatamente la compagnia assicurativa dei due coniugi ha garantito la copertura dei costi del viaggio fino in Spagna con un’avio-ambulanza.

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