Milano, scuola abbandona i libri sul marciapiede: ma alunni e genitori insorgono

A Milano ha sollevato diverse polemiche il caso di una scuola materna che, per smaltire i libri in eccesso, li ha abbandonati sul marciapiede accanto al cassonetto dell’immondizia: ma nel giro di un’ora alunni e genitori indignati li hanno recuperati.

Scuola smaltisce i libri sul marciapiede

Decine di libri tutti ammassati sul marciapiede accanto a uno dei bidoni della spazzatura: è questa l’immagine che si sono trovati di fronte gli alunni di una scuola materna di Milano e i loro genitori, stupiti soprattutto dal fatto che molti di quei coloratissimi volumi erano in ottime condizioni e potevano essere ancora usati.

Pare infatti che nell’asilo di via Guicciardi nel quartiere Dergano-Bovisa del capoluogo lombardo avessero deciso di disfarsi di tutto quel materiale scolastico perché l’istituto non riusciva più a gestirlo nella propria biblioteca. Tuttavia il gesto ha suscitato l’indignazione delle famiglie che, assieme ai propri bimbi, si sono mobilitate spontaneamente e nel giro di un’ora hanno prelevato i libri.

I genitori insorgono e parte un’indagine interna

Infatti, prima che arrivasse il personale dell’AMSA (Azienda Milanese Servizi Ambientali) per smaltire tutta quella carta, grazie al passaparola adulti e bambini si sono dati da fare per raccogliere i libri e distribuirli tra coloro che volevano portarseli a casa.

Quello della scuola è stato un messaggio brutto per i nostri figli e molto diseducativo” ha detto uno dei papà che hanno partecipato a questa iniziativa improvvisata, spiegando alla stampa che i primi a capire che quei libri meritassero miglior sorte sono stati proprio i piccoli alunni.

Intanto, viste le polemiche montate nelle ultime ore, la responsabile dell’asilo ha ammesso che non sapeva nulla della decisione di abbandonare quei libri sul marciapiede dal momento che era reduce da alcuni giorni di malattia. Da parte sua invece l’assessore all’Educazione del Comune di Milano, Laura Galimberti, ha annunciato l’avvio di un’indagine interna ricordando che “i libri che non servono possono essere messi a disposizione di altre scuole e famiglie o anche attraverso il bookcrossing ma non certo venire buttati via“.

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