Movimento è apprendimento: non si impara solo da seduti

Nella nuova ricerca del Center for Inspired Teaching di Washington si mette in discussione il modello classico del rapporto docente discente, inserendo un nuovo elemento: il movimento.

L’apprendimento attraverso il movimento: un nuovo metodo

Un nuovo studio dell’associazione americana Center for Inspired Teaching porta nuovamente in primo piano l’importanza del movimento e della fluidità nel processo dell’apprendimento in ambiente scolastico.

Imparare è un impegno mentale, emotivo e fisico, secondo Aleta Margolis, la presidente dell’associazione, e utilizzare tutte e tre queste componenti durante il processo è cruciale per aiutare a fissare i concetti e le nozioni.

La sfida, continua lo studio, è quella di trovare altri meccanismi che vadano oltre dal proporre agli alunni solo delle diapositive di PowerPoint, e creare un meccanismo di “engagement” tale da far interagire in maniera fisica gli alunni, portandoli al centro del processo di apprendimento.
Si tratta di cambiare il ruolo dei piccoli, portarli da semplici spettatori (seduti al banco, fermi ad ascoltare) a protagonisti in parte.
Gli attuali esperimenti in corso vedono anche il ruolo del docente mutare verso una figura più di organizzatore delle attività formative, rispetto al ruolo classico che tutti ben conosciamo.
Le competenze dei nuovi insegnanti devono essere multidisciplinari, special modo nel campo della comunicazione, e di conseguenza anche la classe deve cambiare la propria configurazione per favorire nuove soluzioni di apprendimento che siano interattive, anche ludiche e che portino comunque i soggetti al centro del processo educativo.

Si richiede sicuramente un cambiamento di mentalità, per iniziare, e poi l’adozione di nuove pratiche di conduzione delle lezioni e della discussione degli argomenti. Inserire il movimento all’interno della pratica educativa è una sfida estremamente interessante sia per gli alunni che per gli insegnanti, e, dai primi progetti pilota che stanno nascendo in tutto il mondo, sta dando dei risultati molto promettenti in termini di perfomance ed efficacia delle lezioni.

L’obiettivo è quello di arrivare a delle classi in grado di generare dei solutori di problemi, degli inventori, dei creatori pronti a plasmare il futuro.

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