Occhio alla spesa, soprattutto quando portiamo con noi i bambini

Quante volte ci capita di andare a fare la spesa con i bambini al seguito? E allora sappiamo già che dovremo sborsare una cifra decisamente più alta di quella che ci eravamo prefissate perché, volere o volare, se si tratta di cibo, a noi mamme viene difficile dire no, anche quando in ballo sul rullo della cassa ci sono schifezze.

Sappiamo che le patatine in busta non sono certo un cibo salutare ma, un po’ perché il nostro pargolo mangia poco, e dunque tutto va bene purché mangi, un po’ perché non vogliamo essere protagonisti di un capriccio show nel bel mezzo del supermercato, finiamo per cedere.

Ecco che quando torniamo a casa siamo criminalizzate dal marito e divorate dai sensi di colpa per non aver impedito il saccheggio del banco dolciumi. Ma non è tutta colpa nostra. Alle nostre spalle menti geniali tramano per farci fare proprio questo iter durante la spesa, sono gli esperti del marketing. Sono loro che studiano nel dettaglio le strategie di mercato per un determinato prodotto, loro che avvalendosi dei visual merchandiser rendono appetibili ai nostri occhi, e a quelli dei nostri figli, prodotti di cui magari poco ci importerebbe.

Forse molti di noi non sanno che, per esempio, sugli scaffali dei supermercati i prodotti che sono a portata di sguardo sono sempre i più cari. Le patatine, i dolciumi, le goloserie, nonché i giocattoli, sono sempre ad altezza bambino. Lo abbiamo mai notato? Bene, chiediamoci come mai.

Non cediamo subito alle lettere cubitali che inneggiano allo sconto, al tre per due, al last minute, controlliamo che effettivamente quel prodotto convenga. Guardiamo il suo prezzo al chilo per capire se e dove sta la convenienza.

Spesso i prodotti che sono scontati hanno una scadenza molto prossima, chiediamoci se siamo in grado di consumarli o se ne butteremo la metà. Stesso ragionamento per i tre x due. Se nove cestini di fragole non ci occorrono, non acquistiamoli per poi vederli deperire sotto i nostri occhi.

Leggiamo bene le etichette, i prodotti italiani hanno il numero 80 all’inizio del codice a barre, prediligiamo quelli.

Prestiamo attenzione agli ingredienti, sono scritti in ordine decrescente di qualità. Guardiamo additivi, coloranti, conservanti e valutiamo se ci stiamo mangiando un prodotto più chimico che naturale. A parità di ingredienti, scegliamo quello meno caro che solitamente non è quello più reclamizzato.

Impariamo a fare bene la spesa, ma soprattutto insegniamo a farla ai nostri figli, cosicché un domani siano consumatori consapevoli e, magari, un po’ meno consumatori e un po’ più risparmiatori.

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