Papà lascia il cellulare al figlio: ordinati oltre mille dollari di gelato

A quanti di noi sarà capitato di dare ai nostri figli il cellulare, per farli distrarre durante una serata tra adulti? I bambini di oggi sono infatti sempre più attratti dallo smartphone, e già da piccoli sanno utilizzare il cellulare alla perfezione, tant’è che spesso aprono app e siti web in tempi così veloci che nemmeno ce ne accorgiamo.

Una brutta sorpresa per papà Kris

È un po’ quello che è successo a Kris King, un papà di Sidney, il quale si è visto addebitare più di 1.000 dollari a causa di un ordine effettuato dal figlio di soli 4 anni.
Il piccolo, racconta il padre, in poco tempo è riuscito ad entrare sull’app Uber Eats sul telefono e a ordinare quantità industriali di gelato, per un totale di 1139$.

Quando l’uomo si è visto consegnare decine e decine di torte, vaschette di gelato, tiramisù, tronchetti gelato e altri dolciumi alla caserma dei pompieri dove lavora, ammette di aver quasi avuto un infarto.
Inizialmente, controllando i dati dell’ordine, ha creduto che l’ammontare fosse di 139$, ma guardando meglio si è accorto che si trattava di ben mille dollari in più, ed è stato uno shock.

Smartphone e bambini: fondamentale sorvegliare i più piccoli

La notizia è sicuramente divertente, ma ci pone anche di fronte ad una evidente problematica, ovvero quella della sicurezza e della tutela dei bambini, che dovrebbero evitare l’utilizzo dello smartphone, o limitarlo a sporadici momenti sotto sorveglianza.

Fortunatamente l’azienda Gelato Messina, che ha preso in carico la consegna si è dimostrata molto comprensiva e ha rimborsato l’uomo fino all’ultimo centesimo, ma ciò non era assolutamente scontato anche perché il gelato si sarebbe sciolto e sicuramente parte dell’ordine non poteva essere rimesso in vendita per un altro cliente.

Questo episodio fa riflettere molto sulla libertà dei bambini piccoli e la tecnologia, che li mette inevitabilmente davanti a dei pericoli.
L’episodio del gelato ha certamente fatto sorridere, tuttavia il bambino poteva accidentalmente aprire siti web o app non idonei alla sua età, e la storia avrebbe potuto avere risvolti ben diversi.

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