Parto in arresto cardiaco, sopravvive miracolosamente

Se non è un miracolo poco ci manca. Una 33enne di Chieti ha partorito il suo secondogenito in arresto cardiaco, che è durato ben 35 minuti, dopodiché il suo cuore è miracolosamente tornato a battere. Adesso stanno entrambi bene, per la gioia della famiglia ma anche dei medici del pronto soccorso dell’ospedale della Santissima Annunziata.

Parto in arresto cardiaco, un momento drammatico

La donna è stata ricoverata nel reparto di Ginecologia, dove ha iniziato ad avvertire un forte dolore al petto. Il suo cuore si era fermato ed il polso si era azzerato, quindi i medici hanno operato il taglio cesareo senza praticare l’anestesia, poiché la donna clinicamente era ormai morta. Dopo la nascita del piccolo i medici hanno fatto un ultimo tentativo disperato per provare a riavviare il cuore della donna, che anche se lentamente ha ricominciato a battere.

Parto in arresto cardiaco: un miracolo vivente

Immediatamente la donna è stata trasferita in Rianimazione, dove è stata sottoposta a numerosi esami clinici per accertarsi che non ci fossero danni neurologici dovuti alla prolungata assenza di ossigeno. La neomamma ed il suo piccolo stanno bene, i medici hanno dichiarato che sono casi rari ma non unici, anche se ci piace pensare che a volte i miracoli esistono e succedono proprio davanti ai nostri occhi.

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12 commenti

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  1. No miracle just great scientific knowledge of human anatomy and some great training used by quality drs. God religion had bollocks all to do with this. The child lived because we as human beings educated our minds to allow our hands to save this beautiful child. You should thank the drs and tell God to fuck off for allowing the child to suffer the heart failure in the first place. Ooops forgot it’s all gods plan what a crock of shite . Drs saved a beautiful child and gave the child a chance to grow think understand educate itself and someday maybe return the favour the drs did for the child to another human.

  2. 35 minuti senza battito cardiaco vuol dire zero afflusso di sangue e di conseguenza di ossigeno al cervello…dopo circa 4minuti il cervello comincia a morire si chiama ipossia celebrale…si sopravvive forse grazie all invenzione del defibrillatore…purtroppo ci possono essere gravi danni celebrali….appunto si sopravvive…se ti va’bene in uno stato vegetativo…mi auguro davvero ke x questa mamma ci sia stato un miracolo….