Perché un figlio migliora la tua vita (e non solo)

Dovessi aggiornare il mio curriculum professionale dalla nascita di mia figlia, credo che aggiungerei tutta una serie di capacità che ho sviluppato o migliorato la mia vita da quando sono diventato papà. Perché un figlio non solo ti cambia, ma migliora la tua vita.

E potrei dimostrarlo con esempi pratici, della vita di tutti i giorni. Unica doverosa precisazione è che non c’è un automatismo tra l’avere un figlio e poter vantare certe abilità, è necessario occuparsi della sua crescita. Da questo punto di vista, diciamo la verità, le mamme dovrebbero essere avvantaggiate.

  • Lavorare in team

Il gioco di squadra tra mamma e papà è sicuramente una delle armi vincenti per affrontare l’arrivo a casa di un bambino.

“Vai a prendere il bambino che piange, io preparo la pappa”. E con la crescita del bambino, il lavoro in team passa da due a tre. Anche perché coinvolgere vostro figlio nelle attività domestiche serve anche, e soprattutto, a tenerlo occupato.

  • Negoziazione

Dopo i primi anni, ogni aspetto della vita di vostro figlio è soggetto alla necessità di contrattarlo. Avete cucinato la pasta? Lui vuole le polpette. È inverno e fuori la temperatura è sotto zero? Lei si vuole mettere quel vestitino corto con il disegno del suo cartone animato preferito.

  • Prendere decisioni tempestive

Un genitore deve prendere continuamente decisioni in modo veloce. Siete già vestiti e pronti per andare all’asilo quando vostro figlio si versa addosso il succo di frutta? Basterà asciugarlo od occorre cambiarlo? Vi siete appena messi in viaggio in auto e vostro figlio dice che gli scappa la pipì. Fermarsi alla prima piazzola di sosta o sperare che resista?    

  • Leadership

Il leader è colui che guida e propone scelte. I genitori sanno che uno degli errori che si pagano caro è quello di dare troppe alternative ai figli tra le quali scegliere.

Mai dire “Cosa vuoi da mangiare oggi?” o in un negozio “Quale maglietta di piace?” Il rischio è di passare ore ed ore passando da una cosa preferita all’altra. Il leader è anche colui che incoraggia e stimola. Quanto c’è bisogno di essere incoraggianti con i figli che devono imparare a fare praticamente tutto, dal chiudere una cerniera o legarsi le scarpe a imparare a scrivere e leggere.

  • Affrontare le sfide

Riusciremo a farlo dormire nel lettino della sua cameretta? Dobbiamo fargli mangiare le verdure! I genitori imparano ad affrontare le sfide senza scoraggiarsi.   

  • Gestire il cambiamento

I primi anni di vita dei bambini sono pieni di “momenti di passaggio”. Si inizia con lo svezzamento per arrivare al tanto temuto “spannolinamento” nelle versioni diurno, notturno, per la pipì e per la cacca.

  • Comunicazione assertiva

Essere chiari in quello che si dice al proprio figlio.

Prima regola: non promettere quello che sapete di non poter, o non voler, mantenere. Perché lui se ne ricorderà e ve lo rinfaccerà appena possibile.

Seconda regola: spiegare bene quello volete dire perché vi troverete a controbattere con un piccolo avvocato.   

  • Gestione di Progetti

Vi svegliate la mattina e vi vedete già che lo salutate al cancellino dell’asilo? Sbagliato! Quello è solo l’obiettivo finale. Per arrivare a fine giornata dovete pensare alle singole fasi: sveglia, lavarsi e vestirsi, fare colazione, zaino e giacchetto, montare in auto, tragitto casa-asilo, scendere dall’auto, entrare all’asilo. E solo dopo tutto questo arriva il saluto dal cancello.  

  • Spirito d’iniziativa

Avete cucinato qualcosa che vostro figlio si rifiuta assolutamente di mangiare? Pensare a un nuovo impiattamento potrebbe essere la chiave del successo.

Siete seduti sul divano e vostro figlio viene da voi perché vuole tagliare in due un pezzo di carta? Non servono le forbici, riuscirete a dividerlo in due semplicemente facendo una piega molto precisa.   

  • Gestione del tempo

Arrivare in orario in ufficio lasciando vostro figlio all’asilo richiede una perfetta sincronizzazione delle attività, prevedendo anche il tempo per eventuali imprevisti (la classica cacca prima di uscire).

Oppure iniziare a prepararsi dopo cena per andare a nanna senza rischiare di arrivare a letto a mezzanotte.

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