Perdita di un figlio: la lettera di una mamma

La perdita di un figlio è un dolore che nessuno è in grado di immaginare. Solo chi ci è passato sa cosa significa e vivere ogni giorno senza avere più accanto il proprio bambino e qualcosa di straziante. Una mamma ci ha scritto un messaggio toccante, il cui traspare tutto il dolore e la rabbia per un dramma che appare senza spiegazione. Ve lo riportiamo qui di seguito.

Il messaggio della mamma

“Ciao, ho deciso di condividere il mio grandissimo dolore con voi, perché ho bisogno di voi e di venire in contatto con pensieri, emozioni e storie simili alla mia.

Mi scuso se le mie parole possano suscitare tristezza e sconforto, ma spero che aiutino chi come me, sta cercando di affrontare questo orribile, assurdo e inspiegabile dolore, a sentirsi meno sole e siano di vicinanza a tutte quelle mamme e papà e a tutte quelle famiglie che come noi si trovano ad affrontare un lutto straziante e l’assenza tremenda della propria creatura, che sono arrabbiate e si sentono abbandonate dal “sistema”.

Io e mio marito siamo da poco diventati genitori, ma abbiamo il cuore distrutto e pieno di sofferenza perché nel peggiore dei modi abbiamo conosciuto e abbracciato la nostra amatissima e bellissima bimba esanime.

Quel maledetto giorno, quando siamo corsi in ospedale, io ero oltre il termine per partorire e i medici ci hanno detto che il battito della nostra piccola era assente e così, per colpa di protocolli sanitari-ospedalieri che hanno ritardato in parto, abbiamo perso per sempre la nostra creatura bella e sana che chiedeva solo di venire al mondo.

Io e mio marito ancora non riusciamo a capire: una gravidanza fisiologica, la bimba stava bene, io pure. Ai miei controlli esternavo continuamente la mia sofferenza fisica ma questa era scambiata con delle “normali sensazioni” di una donna arrivata alla fine della gravidanza. L’assurdità è che io e mia figlia stavamo troppo bene per essere prese in considerazione!

Io e mio marito non concepiamo, sentendo anche altre simili tragedie, come nel terzo millennio, dell’innovazione tecnologica-digitale e del continuo progresso medico-scientifico, si possa perdere un figlio, una figlia nel proprio grembo oltre il termine previsto per il parto, ma anche pochi giorni o settimane prima – così, senza un motivo clinico valido.

Dio solo sa quanto è terribile, doloroso, lancinante quello che abbiamo provato e stiamo attraversando, in considerazione di quello che purtroppo mi è successo, è successo alla mia famiglia e a tantissime altre come la mia. Basta tacere! Il silenzio non aiuta affatto, le cose devono cambiare, mai più tragedie simili! E la cosa sconvolgente, spaventosa è proprio questa: lo stare zitti!”

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